Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile, Oggi 12 Giugno
Il 12 giugno è la Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile. Le stime più recenti, raccolte dall’Unicef, sembrerebbero stabilire che circa 150 milioni di bambini, di età compresa fra i 5 e i 14 anni, sono costretti a lavorare. Ecco i progressi e i ritardi.
Nonostante la scuola sia finita da qualche giorno e nonostante si pensi già alle vacanze e al relax lontano dai libri scolastici, nei paesi poveri ci sono milioni di bambini e ragazzine che, invece di giocare o studiare, sono costretti a svolgere lavori pesanti e pericolosi tutto l’anno. E’ per questo motivo che è stata istituita la Giornata Mondiale contro il Lavoro Minorile.
L’obiettivo è infatti quello di difendere il più possibile la loro infanzia, in modo tale da proteggerla e farla diventare serena e giocosa al pari passo con quella degli altri ragazzi. A tal proposito, l’età stabilita per l’ingresso nel mondo del lavoro dovrebbe essere pari ai 15 anni oppure ai 14 nei paesi più poveri. Il lavoro minorile è un fenomeno che purtroppo esisterà sempre. Secondo i dati raccolti dall’Unicef, la più alta percentuale si trova in Africa Subsahariana con il 28 per cento, seguono l’Africa Centrale e Ovest con quasi il 28 per cento e l’Africa Est e Sud con il 26 per cento.
Lavoro minorile: l’Unicef sottolinea i progressi e i ritardi
In occasione dell’11-esima Giornata Mondiale contro lo sfruttamento minorile, l’Unicef ha chiesto di rinnovare l’impegno a rimuovere tutte quelle peggiori forme di maltrattamento economico nei confronti dei piccoli lavoratori. Si parlerebbe quindi di una diminuzione del fenomeno a livello globale e per quanto riguarda i progressi, invece, sono maggiormente peggiorati nell’Africa Subsahariana. Qui, un bambino su 4 è coinvolto nel lavoro minorile rispetto ad 1 su 8 in Asia e 1 su 10 nei Caraibi.
Tra gli obiettivi principali, al momento, si cerca di rendere visibili quei lavori e quei ragazzi che invece ad oggi sono invisibili. Quindi si cercheranno di aumentare gli investimenti in modo tale che l’istruzione diventi accessibile a tutti. E, con l’occasione, che sia in grado di proteggere tutti quei troppi bambini sfruttati dal lavoro minorile.