Giornata dei Giusti 2019 a Salerno con Marco Cappato
La ‘Giornata europea dei Giusti dell’Umanità’ che si celebrata ieri 6 marzo è stata istituita istituita dal Parlamento europeo nel 2012 quale European day of the Righteous, su proposta di Gariwo, acronimo di «The Gardens of the Righteous Worldwide» – «I Giardini dei Giusti di tutto il mondo», fondato dallo scrittore e giornalista Gabriele Nissim.
«I giardini dei giusti» non è una metafora. Si tratta di giardini veri, dove sono piantumati degli alberi, dedicati ai giusti. Del giardino fu promotore il magistrato israeliano Moshe Bejskj, salvato da Oskar Schindler, che ha dedicato la propria vita a ricercare nel mondo i Giusti tra le nazioni. Tra il 1963 e il 2001 ne sono stati commemorati 20 mila di cui 500 italiani.
Dal 7 dicembre 2017 la Giornata dei Giusti è solennità civile in Italia: ogni anno il 6 marzo celebriamo l’esempio dei Giusti del passato e del presente per diffondere i valori della responsabilità, della tolleranza, della solidarietà.
Il 6 marzo 2018 è stato aperto in Salerno, su iniziativa della Fondazione Filiberto e Bianca Menna, il “Giardino dei Giusti dell’Umanità” collocato negli spazi verdi antistanti l’edificio della Scuola Elementare “Barra” alla via Lungomare Trieste.
La Fondazione ha ritenuto quest’anno di conferire il titolo di ‘Giusto’ dell’umanità, a Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni, come Giusto della libertà, libertà fino alla fine della vita. In suo onore è stato piantato un albero di ulivo e apposta una targa commemorativa.
Alla manifestazione erano presenti, oltre al presidente della Fondazione Menna dr. Claudio Trincali, e allo stesso Marco Cappato, il Sindaco di Salerno dr. Vincenzo Napoli, l’ avvocato Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni e in prof. Adalgiso Amendola docente di filosofia presso l’Università di Salerno.
Ma chi sono i ‘Giusti’?
“Giusti” sono coloro che, nel corso di genocidi e omicidi di massa prodotti da ideologie e totalitarismi, hanno difeso la dignità e salvato vite umane anche a rischio della propria.
Nel buio di questi eventi storici che stiamo attraversando, le figure dei Giusti ci ricordano che chiunque è libero di dire di no e di opporsi alla violenza, aiutando gli altri esseri umani.
Marco Cappato ha voluto ricordate il proprio impegno verso i diritti civili, rilasciando la seguente dichiarazione:
” Il Parlamento sta discutendo, finalmente, dopo 40 anni dalla prima proposta di Loris Fortuna sulla legalizzazione dell’eutanasia che significa battersi, non per la morte, ma per la libertà di ciascuno. La scelta non è eutanasia sì, eutanasia no, ma tra eutanasia clandestina, cioè realizzata senza nessun tipo di garanzie e quindi esposta al massimo di abusi possibili, ed eutanasia legale, cioè con tutti i controlli medici per ridurre, per quanto possibile, la sofferenza delle persone, magari anche prevenendo delle richieste di eutanasia che alle volte sono solo richieste di aiuto. La ragione per la quale ho affrontato come disobbedienza civile l’aiuto dato a dj Fabo, a Davide Trentini ad ottenere, alla luce del sole, quello che altrimenti tanti ottengono clandestinamente ha sottolineato – è di accendere i riflettori e l’attenzione sull’importanza di questo tema perché, insieme a coloro che la pensano all’opposto da come la penso io, ci sono soprattutto da sconfiggere gli indifferenti. No, noi vogliamo che sia la forza del diritto ad aiutare le persone malate terminali ad essere libere di scegliere fino alla fine. Per me oggi è un onore ricevere questo riconoscimento che dedico alle persone che soffrono perché possano scegliere con l’aiuto della legge dello Stato, invece di doverlo fare nella clandestinità”. Alla domanda se teme un arretramento dei diritti con questo Governo, Cappato ha spiegato che” sicuramente la tentazione di fare propaganda c’è su tutto, quindi anche sul tema delle libertà civili. Dico però che se ci sarà un minimo di conoscenza per i cittadini di ciò che accade in Parlamento, e non è detto che ci sarà, gli italiani continuano ad essere molto avanti rispetto a questo ceto politico”.
La giornata celebrativa di ieri è servita a rendere viva e rinnovata la memoria di uomini e donne che hanno dimostrato di essere esempi di grande valore morale e civile può insegnare ai più giovani l’importanza di sentirsi responsabili, in prima persona, della difesa dei diritti umani, del soccorso ai più deboli, della ricerca della verità nella propria coscienza. Il ricordo dei Giusti richiama ognuno di noi all’impegno verso la democrazia, a lottare contro il razzismo e l’intolleranza, ad avversare ogni forma di prevaricazione dell’uomo sull’uomo.