Politica

Gerusalemme capitale di Israele, scontri a Gaza e in Cisgiordania

La decisione da parte del Presidente Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele continua a infiammare il mondo arabo. Anche oggi si sono registrati sconti a Gaza e in Cisgiordania, dove militanti palestinesi si sono scontrati con la polizia israeliana. Secondo il quotidiano israeliano Maariv ci sarebbero 114 feriti palestinesi, a causa di armi da fuoco e gas lacrimogeni; da registrare anche il lancio di razzi verso Israele, per ora senza danni.

A seguito di questi scontri, il governo israeliano ha deciso di mandare dei rinforzi nella zona, per prevenire altre prevedibili proteste, nonostante gli inviti alla calma da parte di Nasser al-Qidwe, rappresentante del partito di Al Fatah, che ha invitato a “proteste non violente”.

Gerusalemme capitale: le reazioni

Le reazioni politiche alla decisione statunitense di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele erano state quasi tutte negative, in particolare quella del Presidente turco Erdogan, che per la settimana prossima ha organizzato un incontro con i leader di alcuni Paesi arabi per discutere il da farsi.

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Il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha invitato i palestinesi a una “nuova intifada”, mentre l’Alta Rappresentante perla Politica Estera UE, Mogherini, ha affermato come l’unica soluzione resta quella di Gerusalemme capitale di entrambe gli stati.

Le reazioni in Israele

Del tutto diversa naturalmente, la reazione in Israele. Il presidente Benyamin Netanyahu si è congratulato con Trump per la decisione e ha auspicato che altri facciano lo stesso: “Siamo in contatto con altri Paesi affinché esprimano un riconoscimento analogo e non ho alcun dubbio che quando l’ambasciata Usa passerà a Gerusalemme, e forse anche prima, molte altre ambasciate si trasferiranno. E’ giunto il momento”.

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