Una caccia “agli uomini” cominciata nel dicembre 2015. Così la banda, “armata” di chiave bulgara aveva messo a segno una raffica impressionante di furti in abitazioni o uffici assicurativi nelle province di Torino, Savona, Alessandria, Cuneo e Pavia. Una spavalderia e una sicurezza apparentemente imperturbabili; con la stessa, un giorno sono usciti dall’ennesimo condominio derubato, sollevando beffardamente il dito medio di fronte alle telecamere di sicurezza. Un gesto deliberatamente di sfida con il quale hanno finito per tradirsi. Da qui, una serie improvvisa e consequenziale di errori che hanno finalmente portato all’identificazione e all’arresto da parte dell’Arma dei Carabinieri.
I numeri d’oro della “banda della chiave bulgara”
L’accusa è d’aver messo a segno almeno 85 furti in svariate regioni italiane. Così hanno inchiodato la banda i Carabinieri della compagnia di Chiavasso, effettuando ben 28 arresti fra Italia e Germania. Le persone coinvolte sono poi risultate tutte legate ad un gruppo criminale georgiano; veri e propri specialisti nei colpi con la chiave bulgara, erano in grado di aprire un gran numero di serrature e violare in tal modo le porte blindate in pochi minuti.
Il gruppo criminale, stando proprio alle indagini coordinate dal pm Roberto Sparagna, costituirebbe un’appendice locale del ben più noto (e ampio) clan di Kutaisi, nato e cresciuto nell’omonima città georgiana. Attivo in tutta Europa sarebbe “specializzato” nella commissione di reati contro il patrimonio. Gli investigatori, nel corso delle indagini sono riusciti a venir a capo, proprio a Reggio Emilia del deposito della banda, dove la refurtiva, prima d’esser spedita in Georgia veniva stoccata.
Focus sulle indagini
Al suo interno, l’edificio ospitava anche una sorta di “campo d’addestramento per lo scasso”; una palestra, a tutti gli effetti, nella quale i vari membri della banda di ladri potevano allenarsi, così da migliorare sia i tempi d’apertura sia per testare varie tipologie di serrature di porte e casseforti. Ed è proprio tenendo conto della ramificazione del gruppo criminale, se si è riusciti a procedere con gli arresti.
Gli stessi, sono stati operati in collaborazione con diversi reparti territoriali nonché con lo Scip, il Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento di Pubblica Sicurezza. In dettaglio, l’accusa per gli arrestati è, a vario titolo, di ricettazione e associazione per delinquere finalizzata al furto in abitazione.
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