Frosinone Culone Leaks, la verità sul tormentone social
Lo slogan “Frosinone culone” continua a far discutere di sé con uno scandalo per così dire ironico nato qualche mese fa sulla sua paternità
Parliamo proprio del cosiddetto “Frosinone Culone Leaks“, appellativo dato sarcasticamente dal Fatto Quotidiano in merito a una vicenda poi chiaritasi tra le risate e che dona quel senso di leggerezza in un mondo del calcio silenziato per il momento dal coronavirus e lontano dal calore del suo pubblico.
Ebbene “Frosinone Culone”, moda social di cui noi della redazione di Newsly parlammo nel lontano 2016 (leggi qui), nasce da un messaggio di Antonio Palermo, 22 anni di Lamezia Terme, che inviò alla pagina ufficiale del Frosinone Calcio, screen poi pubblicato da Calciatori Brutti. Non sono mancate naturalmente le vittime dello scherzo tra social media manager, fanpage e tanto altro: basti pensare alle le malcapitate Como,Trapani, Vicenza, Sambenedettese, Vicenza.
La particolarità di questo mood social sta nella goliardia e nella semplicità con gli cui “sfortunati” del momento cadono nel tranello: in questo caso basta porre la domanda “È la pagina ufficiale di…?”. Alla risposta affermativa della fanpage in questione scatta l’ironica risposta: “Frosinone Culone”.
La vera storia di “Frosinone Culone”
Il battesimo di fuoco dello slogan più irriverente del calcio è datato 24 aprile 1994, giorno del match tra Giulianova e Frosinone per la promozione in C1. La partita, che in quell’occasione terminò 2-2 allo Stadio Rubens Fadini con la marcatura di Pugnitopo allo scadere, passò agli oneri della cronaca calcistica nazionale per il commento spontaneo ed esilarante con cui il radiocronista locale Francesco Marcozzi analizzava il palo colpito dal Giulianova: proprio in quel frangente, infatti, urlava disperato “Difesa del Frosinone fortunata, Portiere culone…. Frosinone culone, Frosinone culone”. Momento epico ripreso anche dalla Gialappa’s Band in Mai Dire Gol.