Attualità

Foibe, Oggi Giornata del Ricordo in Memoria delle Vittime

Il 10 febbraio 2004 venne istituita la giornata in memoria delle vittime delle foibe. Tra il 1943 e il 1944 Trieste, Gorizia e l’Istria vennero occupate dalla Jugoslavia: le truppe avanzavano a passo d’odio, il Maresciallo Tito sputava rabbia e ordinava morte e, non importava se a cadere dentro quelle voragini ci fossero donne, anziani e bambini: tanti dovevano entrare in quella fossa, tutti quelli che non accettavano la “regola rossa”.

Una pulizia etnica che ha coinvolto quasi diecimila italiani, ma furono molti di più in realtà coloro che vennero barbaramente uccisi dai partigiani jugoslavi comunisti durante e poco dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Goli Otok (L’isola calva), era il luogo in cui avvennero le atrocità non documentate –mentre dei lager nazisti il mondo ha potuto vedere con i propri occhi ciò che avveniva ai deportati, la ricostruzione delle foibe è avvenuta tramite poche foto e i racconti dei sopravvissuti– un deserto in cui vennero deportate 30.000 prigionieri morti per i trattamenti subiti o per suicidio. Ad unirsi all’isola della morte, i campi di concentramento jugoslavi furono: Maribor, Borovnica, Aidussina.
Con bastonate e torture il condannato implorava pietà, legato a un palo e torturato il condannato gridava “Zivio Tito” rassegnandosi alla morte.

Migliaia di morti dimenticati, cinquant’anni di storia tenuta nascosta, è nel 2004 che viene ufficialmente istituita la “Giornata del Ricordo”, data in cui nel 1947 venne firmato il trattato di pace che assegnava alla Jugoslavia, l’Istria e parte della Venezia Giulia. E’ proprio quel 10 febbraio che 350.000 persone scappano dal terrore sperando nell’accoglienza e invece trovano l’indifferenza della sinistra italiana.
La violenza ha risposto con la violenza, la “Giornata del Ricordo” e “La giornata della Memoria” ricordano gli uccisi e non gli uccisori, ricordano gli innocenti e non i colori politici. Sono stati chiusi gli occhi per molti anni per nascondere la verità: ora che sappiamo, non ignoriamo!

“Erano giorni di sangue, erano giorni senza fine
per le orde slave l’ultimo confine,
erano gli ultimi fuochi di un’infinita guerra
e quei barbari feroci volevano quella terra!
Uomini e donne venivano massacrati,
loro sola colpa: italiani essere nati.
Vecchi e bambini gettati negli abissi,
spinti giù nel vuoto dai gendarmi rossi!”

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Isabella Bellitto

"Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente curioso" (Albert Einstein). Ha studiato Festival Manager presso la Giffoni Academy. Appassionata di libri, cinema, arte e musica. Sognatrice ma realista, scrive per la sua sete di curiosità.
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