Fitvia e pubblicità occulta sui social: le bufale sulle tisane miracolose
L'Antitrust dichiara guerra alla pubblicità occulta su Instagram: i grandi influencer invitati a segnalare sempre i contenuti sponsorizzati e a non diffondere bufale su prodotti dalle proprietà "magiche"
La pratica degli annunci commerciali scorretti continua sul web, ma soprattutto su Instagram e TikTok. Sono molti, infatti, gli influencer e le influencer che sponsorizzano prodotti senza avvisare i propri followers che si tratta di annunci pubblicitari.
Vi sarà sicuramente capitato di venire a contatto con alcuni prodotti consigliati in video o immagini: ciò è valido per i grandi influencer, ma anche per i piccoli. Magari si tratta di una vostra amica che ha ricevuto prodotti da grandi aziende e, per gratitudine, decide di dedicargli una foto, un video, una stories.
Tuttavia le associazioni dei consumatori hanno più volte stigmatizzato queste pratiche commerciali, che – ad alcuni livelli – possono configurarsi addirittura come pubblicità occulta.
Il caso Fitvia: azienda denunciata per pratiche commerciali scorrette
Un caso conosciuto ai più è quello di Fitvia. Si tratta di un’azienda che produce tè, infusi e bevande, ed è molto nota per i grandi investimenti fatti sul web ed in particolare sui social. Ad alti livelli le bevande a marchio Fitvia sono state pubblicizzate da Belen e Cecilia Rodriguez. Anche oggi sul sito ufficiale dell’azienda si legge: “Anche Belen ha scelto Fitvia”.
Nulla di male, ma le associazioni a tutela della concorrenza e dei consumatori, tra cui Antitrust e Iap (Istituto autodisciplina pubblicitaria) hanno lanciato un campanello d’allarme facendo partire le prime segnalazioni.
Instagram introduce i “Contenuti sponsorizzati”
A un anno dal caso Fitvia sono cambiate alcune cose sul mondo di Instagram. La prima è che l’azienda di proprietà di Facebook ha aggiunto tag specifici con la dicitura “contenuto sponsorizzato”. Tale dicitura è applicabile sia dagli account con migliaia di followers, quindi di influencer o personaggi già ben affermati, sia da account con pochi followers che cercano di farsi notare da grandi industrie a scopi pubblicitari.
Si è quindi deciso di optare per la trasparenza. Ma è cambiata anche la netiquette in un certo senso. È passato il messaggio tra gli esperti di social media che non segnalare che tale video o tale foto è in realtà un ad, sia una mancanza di rispetto verso il followers.
Instagram vuole quindi puntare sui legami di fiducia che uniscono la comunità e in cui la pubblicità è consentita, ma deve essere sempre regolata e segnalata. La pubblicità tramite gli influencer potrebbe avere un costo minore per le aziende sponsorizzatrici, tra cui Fitvia e tanti altri e turba quindi la concorrenza.
Post Fitvia: il problema degli annunci sull’alimentazione
C’è poi un altro problema fondamentale se si vuol capire il mondo degli annunci sui social, spesso rivolti ad un pubblico minorenne o comunque under 25. Nonostante gli influencer ricevano delle linee guida dalle aziende, viene lasciata carta bianca sul modo in cui promuovere il prodotto e sulle parole da utilizzare.
Potrebbe quindi succedere che persone con poca o nulla conoscenza di protocolli alimentari e dietologia possano dare consigli sbagliati su cosa assumere. Specialmente se si considera come molti giovani utenti cerchino di avere sempre una linea perfetta, anche a costo di sacrificare la propria salute, è importante non fare disinformazione in questi settori.
Le tisane miracolose per perdere peso: attenzione alle bufale
Essendo l’alimentazione un processo molto delicato, è giusto che influencer non competenti in materia si facciano da parte e si ascoltino i pareri di medici e specialisti. Infatti alcuni account che sponsorizzavano i prodotti Fitvia attribuivano a tali infusi proprietà quasi miracolose per perdere peso. Il nostro consiglio, quindi è sempre affidarsi a canali ufficiali e qualificati per ottenere informazioni sull’alimentazione. Ciò, ovviamente, vale per ogni settore in cui è in gioco la salute.
Speriamo, inoltre, che questa prima battaglia vinta dalle associazioni dei consumatori e dell’Antitrust possano diffondere maggiore consapevolezza sul funzionamento dei social e dei meccanismi commerciali che sono sottesi dietro un follower. In pratica si tratta di trasparenza, necessaria per costruire uno spazio sano in cui ci sia fiducia reciproca.