Fino a quando le scuole resteranno chiuse e Perché
Il Governo ha chiuso le scuole per precauzione contro il Coronavirus. Fino a quando durerà il provvedimento e perché è stato adottato.
Fino a quando le scuole resteranno chiuse per il Coronavirus e soprattutto a cosa serve un tale provvedimento? Ecco perché il Governo ha bloccato scuole e università.
Dopo una giornata all’insegna delle indiscrezioni e delle smentite il Governo ha finalmente ufficializzato la chiusura di tutte le scuole e università d’Italia fino al 15 marzo. Il provvedimento si è reso necessario su suggerimento di un comitato scientifico che ha individuato negli istituti scolastici luoghi a rischio per il contagio da Covid-19.
Fino a quando le scuole resteranno chiuse?
Le scuole, secondo il decreto emesso dal Governo, resteranno chiuse fino al 15 marzo. Ovviamente non è possibile escludere a priori che un simile provvedimento venga rinnovato oltre la scadenza dei tale data ma, come è ovvio che sia, una tale decisione dovrà essere motivata da un gravissimo peggioramento della situazione. Nel corso della giornata erano trapelate indiscrezioni secondo cui la chiusura delle scuole sarebbe dovuta durare un mese ma, evidentemente, se mai tale ipotesi fosse stata presa in considerazione, deve essere stata scartata per la sua drasticità.
Perché il Governo ha chiuso le scuole?
Il Governo ha deciso di chiudere le scuole in tutta Italia per provare a contenere l’estensione dell’epidemia di Coronavirus che sta colpendo il nostro Paese causando vittime e mettendo sotto stress il sistema sanitario ed economico nazionale. Scuole e università sono ovviamente luoghi in cui non è assolutamente facile mantenere la giusta distanza per evitare un eventuale contagio e, inoltre, tenere diverse decine di persone in un luogo chiuso e circoscritto espone a evidenti rischi.
Nelle zone caratterizzate dalla presenza di un focolaio questa precauzione è già stata presa da tempo e l’estensione a tutto il Paese è segno evidente che, pur non avendo per fortuna nuovi focolai, il virus oramai è arrivato ovunque e, pertanto, certe misure è bene che vengano esportate anche all’esterno delle zone rosse. Di certo una tale decisione non è stata presa a cuor leggero in quanto fermare l’intera macchina dell’Istruzione italiana rappresenta un gesto che avrà ripercussioni su studenti e insegnati oltre che non giovare all’immagine che nel mondo ci si sta facendo della situazione in Italia, ma evidentemente si è trattato di una precauzione necessaria a contenere un problema che purtroppo esiste e che va gestito con la massima serietà.