Ferito dal fratello e azzannato dal cane a Carrara
Ormai è poco meno di un anno che redigo articoli, dall’attualità alla musica fino al (per me) pruriginoso sport. Ho letto e scritto di tutto e posso confermare serenamente che nel mondo dell’informazione può capitare o “far capitare” di pubblicare fake news, ma vi giuro sulla mia testa che questa notizia non é una fake news, è il Santo Graal della cronaca italiana.
Un caso di atroce accanimento karmico, da ricordare negli annali come «Il Teorema della Sfiga», così potente che scrivo utilizzando una sola mano e così straripante che il “potrebbe piovere” di Aigor -Frankenstein Jr.- al confronto é una fellatio con ingoio da parte della dea bendata. Dimenticate lo zio “ho stato io” Michele di Avetrana o del leggendario “Lancio delle Monetine” del mai troppo compianto (da Silvio Berlusconi) Bettino Craxi, perché nei prossimi minuti la città di Carrara, il centro più importante al mondo per l’estrazione e la lavorazione del famoso marmo di Carrara, diventerà anche il centro gravitazionale dei vostri gesti apotropaici.
Sabato 31 marzo, nel mezzo di una violenta litigata familiare, un giovane carrarese di 35 anni -per il quale preserveremo l’anonimato- viene ferito da un cacciavite, conficcato nella testa dal fratello in preda ad un aggressivo raptus di follia. Disorientato dal colpo e debilitato da una copiosa emorragia cranica, il giovane ragazzo riesce a chiamare coloro, i quali son sempre presenti nei momenti del bisogno: GLI AMICI.
Fortunatamente, alla chiamata del ferito gli amici rispondono con prontezza e manifestando grande risentimento per il fratello violento, cercano di rassicurare il ragazzo dicendo che saranno presto a casa sua, giusto il tempo di caricare i tre pitbull sulla Fiat 500 (vecchio modello). Ricevuto il messaggio della presenza degli amici sotto casa, il ferito si lancia tra le loro braccia sanguinando a fiotti ma felice di esser finalmente con loro, al riparo dalle pasoliniane attenzioni del fratello, ignorando che la “cacciavitata” sarà solo l’inizio di una leggendaria giornata storta.
Il dilemma da risolvere a quel punto è: aspettare l’ambulanza -già avvisata per altro- o viaggiare 6 dentro ad una Fiat 500? Il tempo stringe e l’emorragia dell’amico ferito non da segni di rallentamento, anzi si propaga drammaticamente fino ai pantaloni. Non potendo beneficiare della professionale consulenza di una qualunque compagnia di clown, sprezzanti del pericolo, i generosi amici decidono di improvvisare facendo sedere il ferito di fianco al conducente, mentre il terzo ragazzo siede dietro insieme ai tre pitbull.
Risolte le operazioni di carico e avviata la vecchia 500, la squadra di soccorso si lancia a passo “diversamente” spedito verso l’ospedale, ma la sfiga è sempre vigile e questa volta colpisce impossessandosi di uno dei tre cani a bordo: spaventato dalle non rosee prospettiva di vita all’idea di viaggiare su quella 500 o forse attirato dal succulento sangue caldo che fiotta a ettolitri in tutto l’abitacolo, il pitbull decide di assaggiare il collo del ragazza di Carrara precedentemente ferito dal fratello, azzannandolo.
“Toc, Toc! Sono il panico posso entrare?”
La situazione all’interno di quell’abitacolo è ormai fuori controllo come il conducente che, terrorizzato dalle urla misto schizzate di sangue dell’amico, lascia andare il volante, schiantando la vecchia 500 contro un auto parcheggiata.
L’urto è talmente forte da allarmare i clienti della pizzeria Alter Ego ad Avenza, concentrati alla visione dell’anticipo di campionato Juventus – Milan. Fortunatamente, sarà proprio il titolare della pizzeria a chiamare i (veri) soccorsi e far trasportare in ospedale quel che rimaneva dell’amico ferito che, grazie a non si sa quale divinità pagana, non ha riportato gravi danni.
That’s all Folks!