Fausto Brizzi: quando i salotti TV diventano tribunali
Mi succede, spesso, di riflettere su quanto sia mutato, negli anni, il ruolo dell’informazione e l’atteggiamento di chi informa. Di chi, soprattutto lo fa per mestiere.
Ebbene, dopo aver osservato per diverso tempo alcuni talk show, posso asserire che l’ambito dell’informazione -dal grande schermo al web- abbia aggiunto alle proprie funzioni, quella giurisdizionale.
È un ruolo rivisitato rispetto a quello classico: non si passa per il commissariato, non servono avvocati e la magistratura è del tutto superflua.
Il caso di Fausto Brizzi
Lo sa bene Fausto Brizzi, famoso regista, classe ‘68, produttore di diverse pellicole tra cui si ricordano sicuramente Notte prima degli esami, Maschi contro femmine ma anche film tratti da best seller come La solitudine dei numeri primi.
Il produttore italiano, infatti, in seguito ad un’inchiesta de Le Iene -e del giornalista Dino Giarruso– , che ha avuto come protagoniste decine di attrici che hanno lanciato l’ accusa di abusi sessuali nei suoi confronti, è stato sommerso dalla potenza mediatica e di tutte le conseguenze che questa, inevitabilmente trascina con se: si pensi ai rapporti famigliari, lavorativi, alla stima del proprio pubblico.
Senza entrare nel merito del caso -non spetta a me-, cosa succede, effetti mediatici a parte, in seguito a tutto questo? Nulla.
È nullo il risultato di dieci accuse e zero denunce.
Pertanto, Fausto Brizzi non sarà mai processato e rimarrà incensurato pur essendo, ipoteticamente, colpevole di un reato grave quale quello di abuso sessuale.
Non è tutto: Brizzi potrebbe anche decidere di sporgere querela nei confronti della trasmissione e di chi vi ha partecipato: vi sono tutti gli estremi anche solo per diffamazione.
Se dovesse mai accadere e se dovesse essere realmente colpevole, assisteremmo addirittura a quel fenomeno sempre più frequente secondo cui il carnefice diventa vittima.
Sempre più frequente a causa di un sistema concernente l’ambito informativo che funziona male, che sempre più spesso viene meno alla propria etica.
Un po’ come il prete che funge da psicologo, il chiropratico da chirurgo, la casalinga da personal-trainer, ecco il giornalista che allestisce salotti tv con la scenografia di un tribunale, senza giudice, senza difesa e senza presunzione di innocenza.
Solo sentenze emesse da chiunque ritenga di averne facoltà.