Espulso cittadino albanese che inneggiava all’Isis
Giovane 22enne, cittadino albanese, è stato espulso dall’Italia. Era stato arrestato a Settembre 2016 a causa di violenze e resistenza a pubblico ufficiale. Aveva già avuto problemi con le autorità. Lo scorso anno era stato arrestato e portato al carcere di Rimini. Davanti al giudice aveva confessato di far parte dell’Isis ed era stato obbligato agli arresti domiciliari.
A Febbraio ha lasciato la casa dei suoi genitori, all’interno della quale era obbligato a rimanere. Dopo essere fuggito, è giunto davanti ad una Chiesa e ha spinto i fedeli a non entrare e a convertirsi all’islam. Infatti è stato rintracciato dai militari presso il santuario “Madonna dei Bagni”. Il suo scopo maggiore era però quello di recarsi al Vaticano e obbligare il Papa a convertirsi. In seguito a questo accaduto è stato trasferito al carcere di Spoleto e poi a Rimini in attesa dell’espulsione. E’ stato imbarcato sul volo Bologna-Tirana e accompagnato nel suo Paese.
Espulsioni con rimpatrio, se ne contano 209 dal 2015
Questa espulsione con rimpatrio è la 77esima dall’inizio del 2017, mentre dal 2015 ad oggi se ne registrano 209. Si tratta di soggetti che dopo un breve soggiorno, nella maggior parte dei casi, vengono scoperti appartenenti all’estremismo religioso. Altri invece, la minima parte, lo dichiarano non consapevoli delle eventuali sanzioni. L’intelligence europea ha segnalato che bisogna porre la massima attenzione. Gli jihadisti riescono a creare attacchi sofisticati, senza creare eccessivi sospetti, ma allo stesso tempo estremamente violenti. Proprio per questo vengono presi in esame tutti i fatti, anche di poca importanza, perché sarebbero proprio quelli che potrebbero celare atti terroristici. I soggetti sono nella maggior parte dei casi ragazzi giovani, ma dalle ultime notizie sembra che l’Isis stia lavorando anche per l’arruolamento di donne. I provvedimenti sono firmati dal ministro dell’Interno, Marco Manniti e le comunicazione giungono dal ministero dell’Interno.