Esplosione davanti ambasciata americana a Pechino: è terrorismo?
Questa mattina c’è stata un’esplosione davanti all’ambasciata americana di Pechino dovuta alla detonazione di un ordigno da parte di un uomo. L’esplosione avrebbe causato un numero di feriti ancora da quantificare e danneggiato diverse auto che si trovavano fuori dai cancelli della sede diplomatica.
Alcune persone che si trovavano nei pressi del luogo dove è avvenuta l’esplosione hanno pubblicato sui social foto e video che mostrano il fumo attorno all’edifico e l’arresto da parte della polizia di una donna che si stava cospargendo di benzina. Adesso non sappiamo se questo gesto di auto-immolazione sia collegato all’episodio dell’ambasciata.
Secondo quanto è stato riportato dal New York Times l’esplosione sarebbe avvenuta all’una del pomeriggio, ora locale, nella zona dove i cittadini cinesi aspettano in fila per poter presentare la richiesta di visto d’ingresso negli Stati Uniti. L’uomo che ha compiuto questo folle gesto sembra essere statao già indiviudato. Si tratta di un 26enne proveniente dalla regione della Mongolia interna (Nord) che è stato portato subito in ospedale a causa delle ferite riportate dall’esplosione dell’ordigno. La zona è stata messa in sicurezza ma non isolata. Quindi la polizia ha ritenuto che il ragazzo abbia potuto agire da solo, senza l’aiuto di un complice.
Il portavoce del ministero degli esteri, Geng Shuang, ha ribadito che si è trattato di un incidente isolato e che la polizia cinese lo sta gestendo in modo rapido e appropriato. L’ambasciata statunitense a Pechino è stata inaugurata nel 2008 dall’allora presidente George W Bush, sorge nel quartiere di Chaoyang, ha un muro di vetro antiproiettile ed è la terza sede diplomatica USA per dimensioni. Quindi al momento non si registrano danni alla struttura. Nelle prossime ore ne sapremo di più per quanto riguarda il numero dei feriti e il movente del folle gesto. Comunque la situazione attorno al luogo dell’esplosione sembra essere tornata alla normalità.