Dj Fabo Eutanasia: il prete che lo ha incontrato gli dedicherà Messa
“Sono rimasto in silenzio 20 minuti prima di presentarmi, ma quando l’ho fatto ha accettato la mia presenza generosamente. Era una persona generosa“. Così viene ricordato DJ Fabo da Don Vincent Nagle, il cappellano della Fondazione Maddalena Grassi di Milano che forniva assistenza domiciliare a Fabiano, morto lunedì scorso in Svizzera per suicidio assistito.
Il sacerdote rievoca nel video de La Repubblica l’unico incontro con quel ragazzo, sempre dotato di una memoria vivida, “tattile“ verso tutto ciò che poteva e amava fare prima dell’incidente automobilistico di tre anni fa. Un entusiasta della vita, ma purtroppo “quando era chiaro che non c’era ragionevole speranza che tornasse a fare certe cose, non trovava più neanche questa voglia“. Ora che Fabo non c’è più, sua madre vorrebbe fargli celebrare una messa (“non un funerale“, precisa Nagle) nella parrocchia in cui prese i sacramenti, eventualmente dopo che il cappellano – indeciso in proposito – avrà parlato della richiesta con il vescovo.
“Fabiano ha fatto una cosa logica, secondo un criterio con cui aveva vissuto“. Alla domanda se si senta di condannarlo, risponde così: “Io non sono d’accordo col gesto, ma condannare una persona spetta a chi conosce il suo spirito. E lo spirito che io ho visto di Fabiano era di una persona generosa e coraggiosa. Non lo condanno, non spetta a me, però il gesto che lui ha compiuto mi fa molto dolore“.