“Divines” su Netflix: Trama e Recensione
Inedito in Italia, Divines arriva su Netflix.
Parigi. Un ghetto sporco, rozzo, abitato da magrebini. Conversazioni sguaiate e superficiali, parole masticate e ordinarie video-chiamate col cellulare di pessima qualità. Eppure questo quartiere folk pulsa di vita, tra adolescenti in piena ribellione, break-dance notturna e criminalità da strada. E’ qui che è cresciuta Dounia, la giovane protagonista del film, che ha un difficile rapporto con la sua giovane e libertina madre Myriam, di cui si vergogna di essere figlia.
Dounia passa le giornate con la sua migliore amica Mamounia. Dounia desidera fuggire dal brutto ambiente in cui è nata e cresciuta e sa che per farlo le servono soldi. Decisa a procurarseli a qualunque costo, Dounia segue le orme di Rebecca, una spacciatrice di droga. In questo mortorio di sentimenti, Dounia è convinta di non aver niente da perdere, che sia meglio crescere in fretta e male piuttosto che godersi l’adolescenza in uno squallido quartiere.
Fino a quando non incontra Djigui, un giovane e avvenente ragazzotto di quartiere, che passa le sue notti ad esibirsi in spettacoli di street dance. Dounia desidera improvvisamente sentirsi attraente e fatale, ma questa sua sete di potere rischia di diventare pericolosa, mettendola di fronte all’impossibile convivenza tra i suoi sogni così diversi tra loro.
Caméra d’or al Festival di Cannes e candidato al Golden Globe per il miglior film straniero, Divines è l’opera prima della franco-marocchina Uda Benayima.
Divines è un racconto di formazione all’incontrario dalle conseguenze emotivamente devastanti, ma anche un film sospeso tra violenza e sensualità. La regista getta uno sguardo lucido su una Parigi diversa rispetto a quella che conosciamo, raccontando una realtà simile a quella già vista in un altro film francese, La classe di Laurent Cantet, pur differenziandosi sul piano del racconto visivo.
Nel quartiere descritto, non c’è posto per la femminilità: i personaggi femminili sono tutte rapinatrici o donne di malaffare. Le stesse inquietudini adolescenziali non hanno modo di venir fuori oltre una certa misura, scontrandosi con la realtà di tutti giorni. Per questo le adolescenti del film rischiano di prendere una cattiva strada. Un film dall’estetica sorprendente, influenzata forse da Spring Breakers di Harmony Korine e Pulp Fiction di Quentin Tarantino.