Disavventura nel Salento per l’avellinese Squittino
Una disavventura nel Salento per l’avellinese Squittino. Il 45enne di origini irpine, infatti, è finito recentemente sul banco degli imputati a Lecce per un singolare fatto che ruota intorno al suo nome di battesimo. Squittino, che di nome fa Carlo, ha dichiarato ai carabinieri richiedenti le generalità dell’uomo di chiamarsi Giancarlo, molto probabilmente per un’ingenuità, dovuta alla semplice abitudine.
Ingenuità che, invece, per le forze dell’ordine è risultata come un tentativo di celare la sua vera identità. I carabinieri non hanno inteso il vero motivo per cui Carlo si sia presentato alle autorità come Giancarlo, l’appellativo con cui l’uomo si fa chiamare da amici e conoscenti e hanno optato per la denuncia. La motivazione è, appunto, quella di aver dichiarato il falso riguardante le proprie generalità.
Una disavventura che, però, per il 45enne avellinese Squittino, si è risolta nel migliore dei modi nel Salento, come riportato dal Corriere Salentino. Il giudice ha deciso, infatti, di risolvere il tutto con una sentenza di assoluzione, dichiarando che “il fatto non costituisce reato”.