Diego Armando Maradona morto per “arresto cardio-respiratorio”
L'ex Pibe de Oro aveva subito in precedenza un'operazione per rimuovere un ematoma subdurale al cervello
Lutto nel mondo del calcio: si è spento all’età di 60 anni l’ex bandiera del Napoli Diego Armando Maradona. Come riportano Cnn e il Clarin, il Pibe de Oro è morto per arresto cardio-respiratorio nella sua abitazione del barrio San Andres, a Buenos Aires. In mattinava aveva accusato un malore. La notizia è stata confermata dall’Afa, Federcalcio Argentina, con un tweet nel quale ha espresso “il più profondo dolore per la scomparsa della nostra leggenda, Diego Armando Maradona. Sarai sempre nei nostri cuori”.
L’ex giocatore, tra le altre di Barcellona e della Nazionale Albiceleste, ha scritto pagine importanti nella storia del calcio peraltro battendo qualsiasi record a suon di gol, performance di spessore e trofei. Tuttavia la sua vita privata è stata segnata anche da alcool, droga e scandali. Lo scorso 30 ottobre aveva compiuto 60 anni.
Le condizioni di Maradona
Diego Maradona era stato ricoverato in una clinica di La Plata venerdì 30 ottobre, giorno del suo 60esimo compleanno. Poi il trasferimento nella clinica Olivos di Buenos Aires, dove aveva subito un’operazione per rimuovere un ematoma subdurale al cervello. Le condizioni sembravano ottimali nonostante la delicata operazione e, infatti, era stato dimesso per trascorrere privatamente la seconda fase del recupero su decisione presa dai famigliari di Maradona (le figlie, le sorelle e l’ex compagna Veronica Ojeda) dopo aver consultato lo staff medico. Stava affrontando la convalescenza nella sua casa del barrio San Andres, a Buenos Aires.
Chi era Diego Armando Maradona
Nato a Lanús il 30 ottobre 1960, Diego Armando Maradona è considerato uno dei più grandi calciatori di sempre. Una carriera ventennale divisa tra Argentinos Juniors, Boca Juniors, Barcellona, Napoli, Siviglia, Newell’s Old Boys e la nazionale dell’Argentina, con la quale ha partecipato a quattro mondiali (1982, 1986, 1990 e 1994), vincendo da protagonista il torneo del 1986, disputato 91 match e realizzato 34 reti. Il campione argentino è passato agli oneri della cronaca anche per l’incontro disputato contro l’Inghilterra ai quarti di finale di Messico 1986: in quell’occasione segnò dapprima con la mano (da qui la definizione “Mano de Dios”) a cui seguì quello della vittoria, considerata la realizzazione del secolo.
Nella sua carriera non sono mancati riconoscimenti importanti, a partire dalla premio ufficiale Fifa come Miglior giocatore del XX secolo condiviso con l’asso brasiliano Pelé. Nel 1993 è stato insignito del titolo di miglior calciatore argentino di sempre, tributatogli dalla federazione calcistica dell’Argentina, mentre nel 2002 è stato inserito nella FIFA World Cup Dream Team, ovvero una selezione formata dai migliori undici giocatori della storia dei Mondiali. Ciò gli è valso, tra gli undici della squadra ideale, il maggior numero di voti. Nel 2004 è stato inserito da Pelé nel FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori viventi, stilata in occasione del centenario della federazione. Un’altra premiazione avviene nel 2012 in occasione dei Globe Soccer Awards, dove è stato votato come Miglior Calciatore del Secolo e nel 2014 entra a far parte della Hall of Fame del calcio italiano tra i giocatori stranieri. Alla fine degli anni 2000 ricoprì il ruolo di CT dell’Argentina.
Gli eccessi
Diego Maradona è stata una delle figure più controverse del calcio sia per la personalità che per gli scandali. Di fatto, fu allontanato dal calcio per diversi motivi: la prima volta per uso di cocaina nel 1991; la seconda, invece, per positività ai test antidoping al mondiale degli Stati Uniti 1994. In quell’occasione utilizzò l’efedrina, una sostanza non legale assunta per la perdita di peso.