Delitto Avellino, la madre di Limata: ”Mio figlio è stato manipolato”
Continuano le indagini per chiarire tutti i dettagli del terribile omicidio di Aldo Gioia ad Avellino. Poco dopo il delitto sono stati arrestati la figlia della vittima Elena e il fidanzato Giovanni Limata i quali hanno ammesso il delitto. In realtà ancora molti dubbi persistono sulla genesi del delitto di Avellino: infatti, non è ancora chiaro quale fosse il piano preciso dei due assassini e quale sarebbe dovuto essere il destino delle sorelle della ragazza anch’esse presenti in casa al momento dell’omicidio.
Mentre le autorità passano al vaglio ogni dettaglio che possa aiutare a ricostruire la vicenda, compresi gli agghiaccianti messaggi intercorsi tra la coppia fino a poco prima del delitto, la famiglia Limata ha deciso di rompere il silenzio e lo ha fatto attraverso Maria Crisci, madre di Giovanni, che ha raccontato la storia del figlio e ha spiegato perché secondo lei non può essere stato il ragazzo a orchestrare il tutto.
Delitto di Avellino: parla la madre di Giovanni Limata
Sono state parole molto accorate quelle pronunciate dalla madre di Giovanni Limata in parziale difesa del figlio. La donna ha raccontato che il ragazzo in passato aveva dato dei segni di instabilità psichica e che, a suo parere, era stato completamente soggiogato da Elena che lo controllava come fosse un burattino. Secondo il racconto di Maria Crisci, Giovanni avrebbe raggiunto Avellino in autobus nel tardo pomeriggio di venerdì e sarebbe tornato a tarda notte molto stanco.
Quando poche ore dopo sono arrivate le forze dell’ordine per arrestarlo, sempre secondo la ricostruzione della madre, Giovanni Limata si sarebbe mostrato incredulo e confuso. Limata è assistito dall’avvocato Villani il quale ritiene che il ragazzo non possa avere eseguito materialmente da solo il delitto e che le precise responsabilità della tragica fine di Aldo Gioia debbano essere ancora oggetto di approfondimento.