Delgado contro Luca Abete: Servizi Striscia la Notizia Falsi
Luca Delgado si scaglia contro Luca Abete, l’accusa è ben precisa: i servizi mandati in onda a “Striscia la notizia” sarebbero falsi, ovvero figli di un copione precedentemente studiato e messo in atto da attori che si calano nelle diverse parti. Un’accusa pesante quella dello scrittore che viene diffusa dallo stesso attraverso un post pubblicato sul proprio profilo Facebook proprio in queste ore.
L’accusa di Delgado e i servizi contestati a Striscia la Notizia
“Striscia la notizia“, da sempre al servizio del cittadino, dunque non riporterebbe notizie né fatti realmente accaduti, almeno per quel che riguarda i servizio dell’inviato Luca Abete. Delgado riporta alla memoria un servizio relativo all’uso (mancato) del casco a Napoli: “Raccontai – scrive su Facebook – che mi era stato riferito, e sono ancora in contatto con le fonti, che quel servizio era stato montato ad arte e che in realtà avevano chiesto a dei ragazzi in moto di togliere il casco e farsi riprendere”. A seguito di quelle dichiarazioni “mi chiede di cancellare il post e, ricevuto il mio rifiuto, decide di andare in questura a querelarmi”.
Luca Delgado quindi rincara la dose. Quello sull’utilizzo sei caschi a Napoli non è il solo servizio di Luca Abete falso e cita il servizio sui “furbetti della Cumana”: “Scrivo un altro post nel quale contesto di non aver fatto un buon servizio e di aver semplicemente detto delle cose non vere, perché i furbetti esistono in tutto il mondo e la cosa non la si può spacciare come peculiarità dei partenopei”. L’esito sarà una nuova querela per il Delgado. L’ultima accusa riguarda il servizio sui migranti a Bari: “Quelli di Striscia erano lì con una troupe e si erano inventati una vera e propria giuria, tipo olimpiadi, in cui davano i voti a quei poveretti che provavano a fuggire”.
Ciò che rivendica lo scrittore è il diritto di critica e nel post pubblicato su Facebook nella serata di ieri Luca Delgado spiega tutto l’iter affrontato tra tribunali e avvocati e l’esito della vicenda: “Le tre querele sono state archiviate, il giudice mi ha dato ragione, mi è stato riconosciuto il diritto di critica”.