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Debito Pubblico Italiano, l’inesorabile crescita dal 2008 in poi

Le “turbolenze” dei mercati finanziari legate all’instabilità italiana dominano la scena politica italiana. Le pressioni dei mercati determinano, inevitabilmente, le scelte di politica economica. La mancata nomina di Savona a Ministro dell’Economia e delle Finanze come auspicato dal M5S e dalla Lega di Salvini ha determinato una crisi istituzionale senza precedenti.

La scelta di Savona non è andata giù al Presidente della Repubblica: le parole del Presidente Mattarella sono parse chiare fin da subito. Tutela del risparmio degli italiani e degli investitori, permanenza nell’area euro e, al limite, rispetto dei trattati sottoscritti dal nostro Paese con i partnere europei: questi i temi sottolineati dal Presidente.

La scelta del Quirinale non ha però sortito gli effetti sperati, anzi. La nomina di Cottarelli non ha interrotto l’aumento dello spread che vola oltre i 230 punti.

Il programma di M5S e Lega è stato subito stroncato, proprio dal Centro Studi CPI guidato da Cottarelli. Il contratto del Governo del cambiamento è stato criticato perché, secondo il centro studi, le misure al vaglio non garantirebbero le necessarie coperture.

Eppure, a rileggere i dati sulla consistenza del debito pubblico italiano e del rapporto con il Prodotto Interno Lordo fa rabbrividire. Una crescita inesorabile. Abbiamo considerato i dati pubblicati online da irpef.info. La fonte è chiaramente autorevole: i dati sono quelli di Banca d’Italia.

Il debito pubblico è costantemente cresciuto, dal 2008 ad oggi. È cresciuto con il Governo Prodi e con i governi Berlusconi. È cresciuto con il Governo Monti e il Governo Renzi. Di meglio non ha fatto Gentiloni. Il debito pubblico italiano cresce costantemente, nonostante le politiche di austerity degli ultimi anni. Negli ultimi 10 anni il rapporto debito/PIL è aumentato di circa il 30%

Anno Governo Inflazione Debito in milioni di euro Rapporto debito/PIL
2007 Prodi 1,7% 1.606.203 99,8%
2008 Prodi, Berlusconi 3,2% 1.671.401 102,4%
2009 Berlusconi 0,7% 1.770.230 112,5%
2010 Berlusconi 1,6% 1.851.817 115,4%
2011 Berlusconi-Monti 2,7% 1.907.973 116,5%
2012 Monti 3,0% 1.990.108 123,4%
2013 Monti-Letta 1,1% 2.070.228 129,0%
2014 Letta-Renzi 0,2% 2.137.316 131,8%
2015 Renzi -0,1% 2.173.348 131,5%
2016 Renzi-Gentiloni -0,1% 2.219.506 132,0%
2017 Gentiloni 1,2% 2.256.061 131,5%
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Massimo Esposito

Napoletano di nascita e cilentano d'adozione, è appassionato di letteratura sportiva e del Calcio Napoli. Nasce economista per svista con la grande necessità di comunicare e di trasmettere. Di condividere e di parlarne. Il tempo libero è dedicato alle sue grandi passioni, tra cui i cani. Massimo Esposito su Twitter
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