Cos’è lo Spread? Cose utili da sapere
Come tutte le mattine mi alzo presto per accompagnare mio figlio a scuola. Puntualmente mi fermo al bar per prendere un caffè. Sul uno dei tavoli ci sono i giornali da poter consultare. Sono in tanti a dare un’occhiata veloce. Puntualmente, ecco i sapienti commentare le notizie rilevanti della giornata. Tra queste in risalto vi è quella relativa allo spread.
Un tizio ben vestito informa la sala – “lo spread sale !” – una breve pausa e prosegue – “adesso sono cavoli amari per chi ha il mutuo da pagare. La rata salirà sicuramente.” Nel bar si percepisce un senso di scoraggiamento in tutti i presenti. L’Italia è fin troppo incasinata e non possiamo permetterci ulteriori problemi, noi del piccolo ceto.
Noto che tra i vari quotidiani, leggermente nascosto c’è quello economico. Non mi sono mai interessato agli aspetti economici e politici del paese. Papà si interessava a questo e da lui carpivo qualche dettaglio. Adesso che non è più tra noi per non essere colto sprovvisto decido di dare un’occhiata e documentarmi su questo misterioso, spaventoso “Spread”.
Leggo tentando di capire, ne va della mia esperienza e conoscenza.
I mutui vanno distinti in a tasso Fisso e a tasso Variabile, sostanzialmente nessun dei due tenderà a salire.
Per chi ha scelto di stipulare un mutuo a tasso fisso visto che paga una sorta di polizza assicurativa non ha nessun tipo di preoccupazione. Le rate del mutuo rimangono invariate, fino all’estinzione. Poiché resta invulnerabile alle dinamiche dei tassi e dei mercati, il fisso costa sempre di più del variabile.
Per chi ha scelto di stipulare un mutuo a tasso variabile deve attenersi alle decisioni delle banche e della BCE (Banca Centrale Europea). Esso infatti è stato affidato al 99% all’andamento dell’ indice Euribor e per una quota residuale al tasso BCE”.
Ma che cos’è l’ Euribor (Euro Interbanck Offered rate)?
E’ un indice che rileva la situazione di mercato (come il termometro per la temperatura), le transazioni finanziarie tra le grandi banche europee. Questa rilevazione avviene tutti i giorni lavorativi ed è sempre aggiornata.
La maggior parte di noi, o almeno quelli come me, siamo convinti che vi è una correlazione tra le tensioni di mercato (lo spread BTP – BUND) e l’andamento dell’indice Euribor. Infatti, questi Euribor sono collegati alle decisioni che prende la BCE nei confronti delle banche private. Le banche private hanno un conto presso la BCE (come noi presso di loro). La BCE paga un tasso alle banche sulla liquidità in eccesso che queste a fine serata parcheggiano nel conto (se è in positivo). Dal 2015 il tasso sui depositi è negativo (-0,4%). A queste condizioni, sono le banche a dover pagare un tasso di interesse alla BCE sulla liquidità parcheggiata. Questo perché si vuole indurre le banche private a non parcheggiare la liquidità in eccesso ma a prestarla a famiglie e imprese. Quindi ad oggi il tasso e fissato al – 0,4% e finche la BCE non deciderà di alzare gli Euribor non vi saranno conseguenze sui mutui a tasso variabile. In questo momento gli Euribor nelle due principali scadenze (sia quelli ad 1 mese, – 0,37 % che quelli a 3 mesi, – 0,32% ) sono negativi e fermi da diverso tempo. E’ dimostrato che i valori attuali non hanno risentito delle variabilità dello spread BTP – BUND restando fermi a quelli di inizio anno.
In conclusione?
Quindi chi sta pagando un mutuo a tasso variabile non deve cadere in facili allarmismi perché al momento non vedrà aumentare la propria rata.
Le probabilità che l’Euribor salga nel prossimo futuro dipende da due fattori:
Il primo che la BCE decida di alzare il tasso di interesse. Al momento un prossimo rialzo dei tassi è previsto a partire da settembre 2019 e sarà di soli 10 centesimi sui depositi e cioè da – 0,4 a – 0,3.
Il secondo è il caso in cui le banche non si fidino a prestarsi liquidità tra loro nel mercato interbancario. Questo scenario è da escludere perché oggi rispetto al 2008 c’è abbondanza di liquidità e quindi non vi è la necessità di chiudere i rubinetti.
Il futuro?
Lo spread BTP – BUND potrebbe in futuro impattare sul costo dei nuovi mutui e cioè spingere le banche ad aumentare gli interessi sulle rate. Ma questo però dipende da una scelte commerciale e di marketing di ogni singola banca (non è questo il periodo per farlo). Quindi per ora si tratta di supposizioni ed opinioni. Certo è che da maggio e cioè da quando lo spread BTP – BUND è più che raddoppiato, gli spread sui nuovi mutui sono stati azzerati sul fisso e intorno allo 0,7% sul variabile.
Al momento che stipula un nuovo mutuo lo fa comunque ai minimi storici”.
Ho finito di leggere l’articolo, chiudo il giornale, prendo il mio caffè e torno a casa con le idee, almeno per il momento, un tantino più.