Cos’è la malattia di Lyme e come si trasmette?
Cos'è, sintomi, diagnosi e come si cura la malattia di Lyme. Ecco tutto quello che c'è da sapere su questa sconosciuta malattia.
La malattia di Lyme è un’infezione trasmessa dalle zecche. Provoca vistosi eritemi cutanei e può avere effetti pericolosi se non curata in tempo
Cos’è la malattia di Lyme?
La malattia di Lyme, nota anche come Borreliosi, è un’infezione causata dal batterio Borrellia Burgdorferi presente nelle zecche che può essere trasmesso agli animali e agli essere umani. È un batterio spiraliforme che si riproduce nell’apparato digestivo della pulce e che dopo il morso entra nel circolo sanguigno della vittima. Deve il suo nome ad una cittadina americana nel Connecticut dove un considerevole numero di casi di artrite infantile portò alla sua scoperta nel 1976. Oggi è una delle patologie più diffusa negli Stati Uniti mentre sono in salita i casi denunciati anche in Europa. È divenuta famosa grazie alla giovane popstar Justin Bieber che ha dichiarato via Instangram di averla contratta, ma secondo il New York Times è la patologia che si sta espandendo più velocemente dopo l’Aids.
Sintomi e diagnosi
La malattia di Lyme si manifesta con vistosi eritemi cutanei nei pressi del morso della zecca. Queste macchie rosse se non trattate subito si espandono gradualmente circondate da anelli rossi. Il morso della pulce trasmette il batterio che inizia a contagiare l’area intorno alla puntura e si diffonde per via ematica o linfatica, rischiando di compromettere gli organi interni. Compare di solito dopo un periodo di incubazione che può variare da una settimana a un mese e si suoi sintomi più comuni sono spossatezza, dolori muscolari e articolari. Sintomi paragonabili alle normali influenze e che ne rendono pertanto difficile l’individuazione. Nello stadio iniziale dell’infezione può essere quindi rilevata solo tramite diagnosi clinica, inoltre il batterio Borrellia Burgdoferi ha una forma elicoidale che ne rende difficile la scoperta. La maggior parte dei pazienti, costituita da bambini e giovani, contrae la patologia all’aperto durante l’estate, la primavera e l’inizio dell’autunno. Il maggior responsabile della trasmissione dell’infezione negli Stati Uniti è il piccolo roditore dalle zampe bianche, un topo dalle ridotte dimensioni che è l’ospite prediletto per il batterio nel suo stato ninfale. Successivamente il parassita può essere trasmesso a grandi mammiferi come il cervo o altri più piccoli come cani e gatti.
Fasi della malattia di Lyme
L’infezione della Borreliosi si manifesta in tre fasi. La prima avvisaglia, come detto in precedenza, è la comparsa dell’eritema migrante nel punto del morso. Successivamente la macchia cutanea si espande con l’indurimento e l’imbrunimento del nucleo centrale della macchia cutanea che può quindi apparire dura e calda al contatto. La seconda fase detta Precoce disseminata inizia settimane dopo la comparsa dei primi sintomi, quando l’infezione inizia ad espandersi nell’organismo. Emergono nuove lesioni cutanee rotonde, più piccole della principale e diffuse su tutto il corpo, mentre si manifestano anche i sintomi tipici dell’influenza. La terza fase riguarda invece solo i pazienti che non si sono sottoposti a cure adeguate ed è definita tardiva perché inizia per l’appunto mesi o anni dopa il contagio iniziale. Molti pazienti hanno così contratto l’artrite, forti dolori alle articolazioni e perfino alterazioni permanenti del sistema nervoso.
Come si cura la malattia di Lyme?
Una rapida diagnosi può fare la differenza e con una cura a base di antibiotici specifici, come ceftriaxone e doxiciclina, può essere facilmente debellata. In caso contrario la malattia di Lyme può provocare danni alla cute e al sistema nervoso, ma raramente colpisce il sistema immunitario o il cuore. La prevenzione resta l’arma migliore per la tutela della propria salute e tutti coloro che vivono in zone endemiche devono prendere delle precauzioni contro le punture delle zecche. Di solito esse sono molto piccole e di difficile individuazione, ma dato che il batterio impiega almeno 36 ore per attivarsi un’immediata ricerca delle pulci dopo una potenziale esposizione può fare la differenza e prevenire la malattia. Oggi non esiste nessun vaccino contro questa infezione, eppure fino agli inizi del duemila esisteva e veniva commercializzato, soprattutto negli Stati Uniti, il Lymerix che è stato ritirato dal commercio dopo una serie di cause legali ed oggi è introvabile e inutilizzabile dai pazienti.