Cos’è la Tassa di Sbarco? Chi la paga?
Una delle novità del Milleproroghe approvato dalla Camera è l’introduzione della tassa di sbarco sulle isole minori. Chi dovrà pagarla? Quanto si paga e per andare dove? Sono alcune delle domande che gli italiani, e non, si stanno ponendo in queste ore sull’ennesima imposta che graverà sulle loro spalle.
Tassa di sbarco introdotta dal Milleproroghe
Ritorna l’imposta di sbarco. Il balzello sostituirà l’imposta di soggiorno nelle cosiddette isole minori tramite collegamenti di linea o vettori abilitati al trasporto di persone e potrà essere attuato dalle amministrazioni locali già a partire dal 2017.
Quanto bisogna pagare per la tassa di sbarco?
In media la tassa di sbarco sarà pari a 2,5 euro a passeggero. I Comuni potranno però in alcuni casi aumentarla anche fino a 5 euro in particolari periodi dell’anno, oppure per consentire l’ingresso in zone che a causa di motivi ambientali hanno un accesso limitato.
Come si paga la tassa di sbarco?
La tassa di sbarco sarà riscossa dalle compagnie di navigazione che operano il trasporto verso le isole minori, insieme al biglietto. Saranno poi le società a loro volta responsabili del pagamento verso le amministrazioni comunali, con possibilità di rivalersi sui soggetti passivi.
Chi deve pagare la tassa di sbarco?
La tassa di sbarco graverà solo sui turisti e no anche sui i residenti, i lavoratori e gli studenti che ogni giorno si recano sulle isole minore. Sono esclusi anche i familiari dei contribuenti che abbiano pagato l’Imu per un immobile situato nel territorio dell’isola.