Coronavirus, uscite immotivate: scattano 20mila denunce
Di norma, il decreto stabile che occorre spostarsi per motivi specifici: lavorativi, necessità e salute.
Le misure restrittive contenute nei decreti sull’emergenza coronavirus firmati dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte non fermano di certo la stupidità umana. Lo dimostrano i dati allarmanti emersi nelle ultime ore riguardo le denunce sporte nei confronti delle persone scovate ad uscire di casa senza una reale motivazione. Numeri che, alla mano, lasciano intendere quanto sia sottovalutato il pericolo legato al coronavirus. Di fatto, il decreto stabilisce di per sé che bisogna spostarsi solo per tre motivi: lavorativi, necessità e salute.
Denunce uscite immotivate: i dati
Il periodo di riferimento va dall’11 al 14 marzo. In quel lasso di tempo le forze dell’ordine hanno effettuato 550.589 controlli e denunciato 20.003 persone per aver violato le norme, mentre altre 493 persone sono state segnalate per aver dichiarato il falso a pubblici ufficiali.
Denunce a parte, non passano inosservati alcuni casi davvero ‘allucinanti’. Partiamo dal pomeriggio di sabato 14 marzo, in una periferia di Roma, dove i Carabinieri hanno scovato 17 persone, tra cui genitori, studenti e insegnanti, impegnati ad organizzare una grigliata nel cortile di una scuola. Grigliata accompagnata dal sottofondo musicale.
Per poi passare a Napoli, dove le autorità hanno fermato due ragazzi di notte lungo via Toledo. I due giovani, sprovvisti di autocertificazione, avevano affermato di dover restituire un joystick di una console a un amico.
O addirittura a Fabbrico, in provincia di Reggio-Emilia. Alcuni ragazzi di età compresa tra i 15 e i 16 anni si sono addentrati in una proprietà privata, danneggiando cinque auto d’epoca, distruggendo vetrate e saltando sopra cofano e capote. Tali bravate sono in corso di accertamento. Come hanno motivato gli atti di vandalismo? I ‘poveri’ ragazzini erano annoiati e hanno pensato bene di danneggiare le vetture appartenenti a un 35enne reggiano.