Coronavirus, l’Italia che resiste: nel Cilento il comune dà 800 € alle attività chiuse
800 € una tantum alle attività che hanno dovuto chiudere i battenti a causa dell’epidemia da coronavirus: accade a Laurito, un paesino del Cilento (in provincia di Salerno) che conta poco più di 762 anime
La storia arriva da Laurito, un piccolo comune del Cilento. Qui tutte le attività che hanno chiuso a causa dei provvedimenti del Governo per il contenimento del contagio da coronavirus riceveranno 800 euro a fondo perduto, una tantum. Un contributo, generoso, che si somma a quelle tutele (per ora ancora troppo poco incisive) decise dal Governo per far fronte all’emergenza economica che l’epidemia da SARS-nCOV2 ha determinato. Anche questa è una di quelle storie che racconta di un’Italia che resiste, come può, ad uno dei periodi più difficili della sua storia recente.
Ogni commerciante che ha chiuso per il decreto “Coronavirus” (bar, pizzerie, parrucchieri, barbiere) riceverà un contributo una tantum di 800 euro. E come se non bastasse la somma sarà erogata in pochissimo tempo: nel giro di una settimana ogni commerciante riceverà quell’aiuto dello Stato che tanto le partite IVA stanno invocando in queste ore.
A pagare il prezzo più caro sono proprio loro, autonomi e partite IVA e, ancor di più, quelle piccole attività dei piccoli borghi italiani, per le quali anche piccoli importi possono fare la differenza. Basti pensare che i comuni con popolazione inferiore ai 1000 abitanti costituiscono quasi il 25% del totale. Su quasi 8000 comuni, ben 1948 hanno una popolazione inferiore ai 1000 abitanti.