Coronavirus, Caterina Cerroni dei Giovani Democratici: ”Tornare a investire in Sanità”
Abbiamo intervistato la candidata alla presidenza dei Giovani Democratici Caterina Cerroni che ci ha parlato delle sue proposte per uscire dall'emergenza.
Da ormai diverse settimane l’Italia vive una situazione di drammatica emergenza. Se nel Nord Italia i numeri dei contagi e dei morti hanno raggiunto cifre impressionanti, al Sud la situazione pare essere lievemente migliore, con numeri che crescono, ma lentamente. Il Sistema Sanitario Nazionale tutto, però, è in grave difficoltà perché non assolutamente pronto ad affrontare una pandemia del genere, soprattutto dopo i numerosi tagli lineari degli ultimi anni.
I Giovani Democratici, a livello nazionale e locale, si stanno dando da fare in numerose iniziative ed attività. Abbiamo contattato Caterina Cerroni, candidata alla segreteria nazionale dei Giovani Democratici, per capire meglio come sono nate queste iniziative e come stanno funzionando.
- Come e quando nascono le iniziative di questi giorni e come stanno funzionando?
Lo scorso 5 marzo la Commissione congressuale dei Giovani Democratici ha disposto la sospensione del congresso nazionale dell’organizzazione giovanile. È stata la nostra piccola parte per dare una mano all’Italia restando a casa prima che fosse disposto il lockdown in Italia. È stato allora che le idee e i sogni dei nostri iscritti hanno cominciato a percorrere nuove strade. Abbiamo deciso, ispirati da tante iniziative solidali dei nostri circoli, di riempire questo tempo di politica. Abbiamo iniziato a farlo, a livello territoriale e nazionale, aprendo una discussione sui temi con nuovi strumenti: gruppi di lavoro online, riunioni, dirette, condivisione di buone pratiche e dei documenti elaborati sul nostro sito, petizioni per rimuovere le ingiustizie del nostro tempo o promuovere cause urgenti.
- Come fate ad attenervi alle disposizioni del Governo?
Abbiamo sospeso ogni forma di attività assembleare in presenza, come appunto può essere il voto nei circoli ovvero l’assembramento necessario alla discussione sulle mozioni congressuali. Ci riuniamo esclusivamente per via telematica.
- Da chi è partita l’idea e in quanto tempo si è concretizzata?
È stata una delle idee più orizzontali che io abbia visto nascere negli ultimi anni, come un’esigenza comune ad ogni iscritto di fare ciò che più lo appassiona. Per chi ha una responsabilità di rappresentanza degli altri ragazzi e ragazze è stato anche un dovere, di dare il proprio contributo di idee ed azioni proprio nel momento in cui la politica non può sbagliare.
- Come stai vivendo questi giorni di grave emergenza? Qual è la tua routine?
Questi giorni di grave emergenza sono per molti ragazzi e ragazze studenti e lavoratori fuori sede come me un momento di completo isolamento e di profonda riflessione. Al mattino corro per rispettare l’orario di inizio della mia giornata lavorativa. Tra riunioni, report ed e-mail penso spesso a quanto sono fortunata a poter proseguire la mia attività lavorativa in questo momento e a poterlo fare in sicurezza mediante lo smart working. Terminato l’orario di lavoro c’è sempre una riunione, una diretta, l’energia di tanti ragazzi e ragazze ad aspettarmi. Poi la cena, le risposte ai messaggi, una videochiamata alla famiglia e un po’ di tempo per un libro, un articolo o un film.
- Quale ritieni sia la situazione adesso in Italia e in quanto tempo, secondo te, si potrà tornare alla normalità?
La situazione va migliorando ma ancora tanti sono i contagi e, ahimè, le vittime. A maggio sapremo i prossimi passi e le libertà in più di cui potremo godere. La strada per la normalità è però ancora molto lunga. Diciamo che dopo la quarantena ci aspetta una normalità diversa.
- Come si stanno muovendo i GD per dare il proprio contributo non solo adesso, ma anche per la ripartenza economica e sociale futura?
Facendosi laboratorio di idee e proposte politiche, anche concrete.Per misure che sostengano insieme alle altre giovanili del socialismo europeo politiche economiche espansive, investimenti ingenti ed il rafforzamento di strumenti comuni di risposta alle crisi.
Per tutelare le categorie più fragili, nell’emergenza e oltre il Covid-19. Perché non è vero che la malattia è una livella: i senza fissa dimora sono meno protetti dal rischio di contagio, le condizioni nelle carceri peggiorano, i lavoratori precari sono i più esposti alla marginalità. Traccia di questo lavoro si trova tra i documenti pubblicati sul sito www.lascuoladelladisobbedienza.it e sulle tantissime pagine social di militanti e circoli e federazioni territoriali.
C’è poi un’iniziativa a cui tengo molto, con 6000 sardine e tanti giovani di realtà associative, sindacali, di volontariato e di organizzazioni di sinistra, abbiamo lavorato ad una petizione per promuovere la medaglia d’oro al merito della sanità pubblica a medici ed operatori sanitari tutti.
Vi invito a firmarla per un riconoscimento non solo formale, ma anche come spinta alle istituzioni a tornare a investire di più nel nostro Sistema Sanitario pubblico e nei suoi professionisti. Ci siamo accorti, in questa occasione quanto mai prima, di quanto siano fondamentali.
- Quale ritieni sia la situazione adesso nei vari territori italiani e, secondo te, si potrà utilizzare la grande liquidità dei prossimi mesi anche per cercare di ridurre le disuguaglianze tra Nord e Sud, tra Aree Interne e Aree urbane?
Purtroppo vedo molto smarrimento, affinché gli ingenti investimenti del governo arrivino con urgenza ed efficacia alle persone è necessaria la capacità di ogni livello istituzionale, anche dei comuni.
Quest’emergenza è la necessità di ricominciare nella difficoltà e possiamo auspicare una ripresa solida solo se si ridurranno le disuguaglianze tra territori per creare un mercato interno solido, per puntare ad uno sviluppo duraturo.
- Quali sono le maggiori criticità che l’economia italiana si dovrà trovare a fronteggiare nelle prossime settimane? Cosa si deve fare subito, invece, per aiutare la popolazione in grave difficoltà e contrastare la presenza sempre maggiore della criminalità organizzata in questo momento?
La perdita di posti di lavoro e l’aumento di persone e minori a rischio povertà. E purtroppo saranno drammi da limitare ed affrontare non solo nelle prossime settimane ma nei prossimi mesi. Solo così si tiene la criminalità a distanza, con la vicinanza delle istituzioni e l’accesso ad opportunità lavorative. Le misure di sostegno al reddito indicate dal governo italiano muovono nella direzione giusta. Fondamentale sarà camminare insieme a tutti i Paesi UE come in un laboratorio in cui condividere le misure più efficaci.