Coronavirus, bambini a rischio incubazione: sono i veri “spillover” della trasmissività virulenta
Il Coronavirus, o COVID19, è arrivato anche in Occidente, rendendo l’Italia il primo paese per numero di contagi e morti nelle ultime 48 ore. Quali sono le categorie più a rischio e come proteggerle? I bambini e gli anziani sono più a rischio, i primi per incubazione e trasmissione, i secondi per decimazione del sistema immunitario
Coronavirus: sindrome para influenzale a concentrazione respiratoria
Iniziamo a chiamare le cose con il loro nome, il COVID19 è un virus a RNA, e come tutta la famiglia a cui attiene, colpisce per lo più le vie respiratorie. Quello che causa è una sindrome para influenzale con concentrazione massiva sull’apparato respiratorio.
Questa tipologia di virus mostra vari schemi di trasmissione tra gli umani; tuttavia, condividono tutti la capacità di trasmettere da persona a persona e la loro trasmissibilità umana è influenzata dall’ambiente in cui si incontrano l’agente patogeno e l’ospite.
Sebbene ci siano somiglianze nelle sintomatologie cliniche causate da molti virus in grado di infettare e causare malattie nel tratto respiratorio umano, essi possiedono vari schemi di trasmissione tra gli umani. Le modalità con cui un virus si trasmette da persona a persona sono fondamentali per comprendere in che modo l’ambiente in cui trasmettono influisce sulla diffusione da persona a persona.
L’Istituto Superiore di Sanità, per il Coronavirus, riconosce entrambe le modalità di trasmissione del virus: la “trasmissione per contatto” la quale comprende sia la trasmissione diretta che indiretta, mentre la “trasmissione per via aerea“, comprendente sia la modalità a spruzzo di goccioline che la modalità di aerosol, ovvero l’inoculazione diretta di particelle di virus dall’aria nel tratto respiratorio senza un intermedio.
I bambini a rischio incubazione: sono i maggiori promotori della trasmissività virale
Le infezioni del tratto respiratorio virale, come il Coronavirus di cui i bambini sono una delle categorie maggiormente a rischio, sono sia onnipresenti che onerose, e rappresentano ogni anno milioni di giorni scolastici e lavorativi persi e milioni di visite mediche in più ogni anno. Perché i bambini sono sempre i primi ad ammalarsi? Perché non obbedendo alle principali regole di “buonsenso” date dalla loro incoscienza e tenera età, riescono a tenere tutti i comportamenti principali legati al contagio.
Partiamo dalla trasmissione per contatto, essa si palesa per via diretta e indiretta. Ciò vuol dire che basterà poggiare una mano sporca di saliva, o anche un fazzoletto con cui ci si è soffiati il naso, sul banco di scuola, per posare e far annidare lì il virus (diretta). Un secondo bambino toccherà il banco e si porterà le mani alla bocca, potrà incubare il virus (indiretta).
Un altro mezzo di trasmissione, di cui i bambini fanno da ponte perfetto, o come si dice nel gergo della salute, da “spillover”, è quella indiretta. Che cos’è la modalità a spruzzo di goccioline? Semplicemente uno starnuto fatto senza mettere la mano (meglio il gomito) a copertura dell’orifizio buccale.
Come si può notare dunque, i bambini – per i loro comportamenti istintivi e promiscui, naturali tipici della loro età – sono i primi ad infettarsi, e nonostante il loro sistema immunitario sia spesso molto più responsivo di un adulto alla produzione di anticorpi antivirali, restano comunque il “peggiore” incubatore sociale e causa di trasmissione famigliare.
I nostri consigli per contenere la trasmissione
Il governo ha annullato il Carnevale di Venezia. Un sacrificio doloroso ma necessario.
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) February 23, 2020
Ragionando con la legge dei grandi numeri: “Coronavirus i bambini a rischio perchè?” la risposta è palese: maggiore numero di persone, maggiore possibilità di contagio ed incubazione, quindi di trasmissività familiare.
Le regole del buonsenso vorrebbero che i bambini fossero messi in quarantena, ma laddove le scuole siano ancora aperte va da sé che non gli si può impedire di partecipare alle attività scolastiche (cosa che in realtà il virologo di fama mondiale Burioni, ieri sera a Che Tempo Che Fa su Rai 2 consigliava apertamente). Si possono però evitare i luoghi affollati, come le feste di carnevale, i cinema, le partite di biliardino all’oratorio.
Non è un atto egoista quello di minare la loro libertà di azione e movimento, è un atto di responsabilità nei confronti di un intero paese in un momento di emergenza assoluta.