Coprifuoco spostato alle 23: quando sarà abolito?
Dalla cabina di regia tenutasi oggi arriva un’importantissima novità riguardante il coprifuoco: infatti, a breve sarà spostato alle ore 23:00 ma entro il 21 giugno dovrebbe essere abolito completamente. A confortare il Governo in questa decisione ci sono i dati relativi alla curva epidemiologica che non ha subito impennate nonostante sia oramai passato quasi un mese dal ritorno in zona gialla di gran parte delle Regioni.
Il progredire della campagna vaccinale insieme all’avvicinarsi del caldo fanno ben sperare il Governo che conta di poter allentare le restrizioni in vista della stagione estiva che nelle sue intenzioni dovrà essere quella della ripresa definitiva del turismo nel nostro Paese. Ovviamente, non mancano le voci critiche di chi teme che si possa ingenerare un clima da liberi tutti che, in presenza di una percentuale di vaccinati in crescita ma non ancora altissima, porterebbe all’annullamento degli sforzi fatti finora fatti da tutti.
Quando sarà abolito il coprifuoco?
Secondo i piani del Governo, il coprifuoco sarà abolito completamente il prossimo 21 giugno. Già dall’entrata in vigore del prossimo decreto legge ci sarà uno slittamento alle ore 23:00 che, naturalmente, darà un po’ più di ossigeno a ristoranti e bar che potranno ospitare clienti, seppure solo all’aperto, per un’ora in più. Prima della totale abolizione del coprifuoco è previsto un’ulteriore slittamento dell’orario di rientro a casa: infatti, dal 7 giugno, stando a quanto si apprende, il divieto di circolazione notturna potrebbe scattare a partire dalla mezzanotte.
L’abolizione del coprifuoco è un tema che tiene banco da diverse settimane all’interno della maggioranza di Governo e tra i cittadini che, soprattutto dopo la riapertura serale dei ristoranti, sono diventati sempre più insofferenti a questa restrizione. Naturalmente, a prescindere dal coprifuoco, è importante che tutte le attività, ivi comprese quelle serali, siano svolte perseguendo i massimi standard di sicurezza in questa fase che potrebbe rappresentare di fatto la coda di una pandemia che ha spezzato vite umane e ha devastato la nostra già fragile economia.