Contributi a fondo perduto nel Decreto Rilancio
L’approvazione del ‘Decreto Rilancio‘ da parte del Consiglio dei ministri ha dato il via libera ai contributi a fondo perduto per imprese e professionisti colpiti dalla crisi economica
Il ‘Decreto Rilancio’ si accompagna a un finanziamento di 55 miliardi, di cui ben 16 miliardi saranno dedicati a sussidi di varie forme per le imprese che, negli ultimi due mesi, sono state costrette a chiudere i battenti a causa dell’emergenza sanitaria
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Cosa sono i contributi a fondo perduto
I contributi a fondo perduto sono prestiti monetari che non prevedono l’obbligo di restituzione e gli interessi; ragion per cui sono erogati da enti europei, statali, regionali e locali e servono ad incoraggiare l’iniziativa imprenditoriale di aziende giovani o a gestione femminile.
Cosa cambia col Decreto Rilancio
I contributi a fondo perduto si basano su un sistema di calcolo molto restrittivo parametrati alla perdita di fatturato tra aprile 2020 e lo stesso mese del 2019. Per accedervi deve sussistere una condizione di base: ossia non aver avuto nel 2019 un giro d’affari superiore a 5 milioni e che tra i due mesi di aprile a raffronto si sia subita una perdita del fatturato o dei compensi di almeno un terzo. L’aiuto varia a sua volta da un minimo di 1000 fino a un massimo di 40 mila euro.
Chi può farne richiesta
Il contributo, specifica la norma contenuta nel Decreto Rilancio, è riconosciuto “a favore dei soggetti esercenti attività d’ impresa e di lavoro autonomo e di reddito agrario, titolari di partita iva”. Tuttavia sono escluse le imprese che hanno cessato l’attività alla data del 31 marzo scorso.
Le condizioni
Per ottenere i benefici previsti dal Decreto Rilancio, l’impresa che ne fa richiesta deve avere registrato nel mese di aprile 2020 un calo dei ricavi di almeno un terzo rispetto allo stesso periodo del 2019. Si registra un’eccezione per le aziende nate da poco, a partire dall’1 gennaio 2019, che rientrano nelle zone rosse chiuse prima del lockdown: infatti l’erogazione del contributo non dipende dall’andamento del fatturato nel 2020.
Come si calcola l’importo dell’aiuto
Per definire l’entità dell’aiuto la norma divide i beneficiari in tre fasce:
- Aziende che nel 2019 hanno avuto un fatturato inferiore a 400 mila euro: contributo pari al 20% del minor fatturato tra aprile 2020 e aprile 2019;
- Aziende con un fatturato 2019 compreso tra 400 mila euro e un milione di euro: contributo pari al 15% del minor fatturato tra aprile 2020 e aprile 2019;
- Aziende con un fatturato 2019 compreso tra un milione e 5 milioni di euro: contributo pari al 10% del minor fatturato tra aprile 2020 e aprile 2019.
Come fare richiesta
La domanda per il contributo a fondo perduto andrà presentata telematicamente all’Agenzia delle Entrate, inserendo un’autocertificazione di regolarità antimafia. Poi tocca allo stesso ente effettuare le verifiche di rito e, dopo aver accertato la regolarità della domanda, provvederà a versare il contributo a fondo perduto con un accredito sul conto corrente bancario o postale intestato all’ impresa soggetto beneficiario.
Inoltre, aggiunge il decreto, le modalità per effettuare la domanda e “ogni altro elemento necessario all’attuazione delle disposizioni” sono definiti con provvedimento dell’ Agenzia. Provvedimento che al momento non è stato scritto. Non resta che aspettare nuovi aggiornamenti.