Congresso Partito Democratico oggi: come funziona?
Ecco quali sono le regole affinché il Partito Democratico possa effettuare la riunione dell’assemblea. Un congresso quello che si svolge oggi davvero importante. Il Partito Democratico sta cercando di capire quale sia l’idea di Metto Renzi che potrebbe rassegnare le dimissioni e, quindi, dare la possibilità di andare al voto nel mese di giungo dopo un, cosiddetto, congresso lampo.
Ecco i principi fondamentali in base ai quali si svolge il congresso che si articola in due fasi: Nella prima fase c’è la Convenzione in cui votano gli iscritti del partito e poi ci sono le primarie, il processo attraverso il cui si sceglie chi sarà il candidato per un’eventuale elezione a capo del governo. Il tutto è disciplinato da un regolamento che di volta in volta deve essere approvato dalla direzione nazionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi componenti.
Secondo l’articolo 5, il Congresso e le primarie si svolgono ogni quattro anni, quindi il prossimo dovrebbe tenersi in autunno, dato che il precedente si è svolto tra settembre e dicembre 2013. Pertanto, sono previsti diversi casi in cui congresso e primarie possono essere anticipati, come appunto, le dimissioni del segretario. In questo caso o con una sfiducia a Renzi, Matteo Orfini, presidente del Pd, potrebbe indire il congresso dem, in base all’art.5 comma 2 dello Statuto. All’elezione del Segretario nazionale vanno i tre candidati che hanno ottenuto il consenso del maggior numero di iscritti purché abbiano ottenuto almeno il 5% dei voti e, in ogni caso, quelli che abbiano ottenuto almeno il 15% dei voti in almeno cinque regioni o province autonome.
Di seguito vi saranno presentati i tempi dei vari passaggi stabiliti dal regolamento occorsi nel 2013. Si discusse per quasi un mese sulle regole e poi la direzione del 27 settembre approvò la road map che si concluse l’8 dicembre con le primarie. Entro l’11 ottobre si fissò il termine per depositare alla commissione nazionale le candidature alla segreteria con relative liste programmatiche. Si decise che in ciascun collegio poteva essere presentata una lista collegata a ciascun candidato da presentare entro il 25 novembre.
Tra il 7 ed il 17 novembre si svolsero le riunioni dei circoli che elessero i propri rappresentati alla Convenzione provinciale che vanno a comporre la convenzione nazionale. La Convenzione nazionale si riunì il 24 novembre e determinò i 3 candidati da ammettere alle primarie. Alle primarie votarono i tesserati e gli elettori che si dichiarano di riconoscere nella proposta politica del Pd con tanto di contributo di 2 euro.