Come funziona il test per diagnosticare i disturbi del sonno
La polisonnografia, chiamata anche studio del sonno, è un test che diagnostica i disturbi del sonno registrando le onde cerebrali, il livello di ossigeno nel sangue e la frequenza cardiaca. Il test può essere effettuato in un ospedale o in un centro del sonno e si effettua prevalentemente di sera.
La polisonnografia monitora le fasi, i cicli del sonno e può essere effettuata in caso di apnea del sonno, disturbo di respirazione, disturbo del movimento degli arti, narcolessia, comportamenti inusuali durante il sonno e l’insonnia cronica.
Il sonno è caratterizzato da due fasi principali: la fase non-rem e la fase REM. La corretta alternanza tra queste due fasi garantisce un sano riposo su una persona.
La fase non-rem inizia con l’addormentamento e il sonno leggero e termina con la quarta fase dove l’organismo si rigenera.
La fase REM (Rapid Eye Movement) è rappresentata da strani movimenti degli occhi. Si tratta di una fase in cui aumentano il battito cardiaco e la frequenza respiratoria, in questi momenti si assistono ai sogni o incubi.
Sospetti di soffrire di apnee notturne? Scopri se sei a rischio attraverso il test apnee notturne che Philips mette a disposizione gratuitamente sul suo sito.
Come si effettua la polisonnografia
Il test del sonno si effettua in ospedale o in un centro specializzato, il paziente dorme in una stanza buia e silenziosa, simile ad una camera da letto, dove è presente un bagno e una videocamera ad infrarossi. Al di fuori della stanza è sempre presente un tecnico che può parlare con il paziente attraverso un sistema audio.
Dei sensori verranno posti sul cuoio capelluto, sulle tempie, sulle gambe e sul torace. Sono collegati ad un computer e con dei fili che permettono al paziente di muoversi.
Questo sistema controlla durante il sonno determinati elementi:
- le onde cerebrali;
- i movimenti oculari;
- la frequenza cardiaca;
- la respirazione;
- il livello di ossigeno nel sangue;
- la posizione del corpo;
- il movimento degli arti;
- il russare;
Se il paziente ha necessità di alzarsi durante la notte, l’operatore provvede a staccare i fili o, in alcuni casi, è possibile ricorrere all’uso di una macchina a pressione positiva delle vie aeree per migliorare la respirazione.
Per ottenere dei risultati accurati è necessario dormire almeno 4-5 ore.
Quali sono i risultati offerti dalla polisonnografia
Durante il test della polisonnografia il sistema fornisce una grande quantità di dati sui modelli di sonno che riguardano:
- Le onde cerebrali e i movimenti oculari durante il sonno: che possono aiutare gli esperti a valutare le fasi del sonno e a identificare le interruzioni;
- Le modifiche alla respirazione e le variazioni di ossigeno nel sangue: possono suggerire l’apnea del sonno e sono valutati i casi identificati come “anormali”;
- Frequenti movimenti delle gambe che disturbano il sonno: possono indicare disturbi del movimento periodico degli arti;
- Movimenti o comportamenti insoliti durante la polisonnografia: come alzarsi dal letto, fare movimenti insoliti e altro. Questi comportamenti sono valutati dal tecnico presente durante il test e dal medico.
Realizzato con il supporto di Philips