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Zone Sismiche in Italia, la Classificazione Paese per Paese

Dopo gli eventi sismici che hanno interessato Amatrice ed Accumoli ad agosto, dopo il terremoto del 26 ottobre 2016 e dopo quello del 30 ottobre, gli italiani iniziano a porsi qualche domanda sulle zone sismiche del Belpaese. A guardare le mappe ufficiali pubblicate da INGV e Protezione Civile la situazione, soprattutto per quanto riguarda la dorsale appenninica, è critica (inutile nasconderlo). Gli eventi degli ultimi mesi (e degli ultimi anni) sono lì a dimostrarlo.

La classificazione delle zone sismiche italiane, fra l’altro, appare chiarissima e prevede ben quattro livelli di rischio definiti a livello nazionale già nel 2003 quanto, sostanzialmente, fu eliminata la zona a rischio non definito. Se quindi da un lato è vero che non è scientificamente possibile prevedere i terremoti, dall’altro sappiamo quali sono le aree a maggior rischio. E’ su quelle che bisogna intervenire con politiche come quelle che hanno segnato la salvezza di Norcia.

Zone Sismiche, la classificazione della Protezione Civile

Questa la classificazione delle zone sismiche pubblicata sul sito ufficiale della Protezione Civile:

  • Zona 1: E’ la zona più pericolosa – Possono verificarsi fortissimi terremoti;
  • Zona 2: In questa zona possono verificarsi forti terremoti;
  • Zona 3: In questa zona possono verificarsi forti terremoti ma sono rari;
  • Zona 4: E’ la zona meno pericolosa – I terremoti sono rari.

La mappa, invece, è chiarissima: le aree segnate in colore scuro sono quelle a maggior rischio sismico (ovviamente non volendo considerare le aree a rischio vulcanico).

Terremoti in Italia, la classificazione dell’INGV

Una classificazione praticamente identica è quella proposta dall’INGV. In pratica appare evidente come la necessità di un intervento sia ormai improcrastinabile. Se è vero che è impossibile prevedere scientificamente i terremoti, altrettanto vero è che se sappiamo dove presumibilmente avverranno, possiamo intervenire per tempo per mitigarne gli effetti.

Le città a maggior rischio sismico

Se proprio volete invece capire qual è il rischio sismico a cui è soggetta la vostra città, il vostro paese e il vostro territorio, ci pare estremamente utile la guida pubblicata da Tiscali. Sarà sufficiente selezionare sulla mappa dell’Italia la Regione di appartenenza, quindi selezionare la provincia e, infine, cercare la propria città per conoscere il rischio sismico attribuito al vostro territorio.

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Massimo Esposito

Napoletano di nascita e cilentano d'adozione, è appassionato di letteratura sportiva e del Calcio Napoli. Nasce economista per svista con la grande necessità di comunicare e di trasmettere. Di condividere e di parlarne. Il tempo libero è dedicato alle sue grandi passioni, tra cui i cani. Massimo Esposito su Twitter
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