Chi era Luigi Tenco? Canzoni, Morte e Biografia del cantautore
Luigi Tenco è entrato nella storia per i suoi indimenticabili capolavori ma anche per il misterioso suicidio durante il Festival di Sanremo del 1967.
Luigi Tenco è uno degli indimenticabili cantautori degli anni d’oro della canzone italiana. La sua morte nel corso del Sanremo 1967 è entrata nella memoria di tutti così come le sue indimenticabili canzoni.
Il cinema, la televisione e la musica hanno giocato un ruolo fondamentale nella costruzione della cultura popolare italiana del dopoguerra e spesso eventi legati a questi mondo hanno lasciato nella memoria collettiva un segno ben più profondo rispetto a tanti avvenimenti politici. Uno di questi eventi è sicuramente quello legato alla morte di Luigi Tenco a Sanremo il 26 gennaio 1967, evento che segnò il pubblico nonostante la Rai per molto tempo abbia provato a ”nascondere sotto il tappeto” la polvere alzata quella notte dal cantautore.
Luigi Tenco: biografia
Luigi Tenco è nato a Cassine in Provincia di Alessandria il 21 marzo 1938. Nonostante ne porti il cognome, Luigi non è figlio di Giuseppe Tenco, il marito della madre che morì poco prima della sua nascita. Quando più tardi il ragazzo scoprirà di non essere il figlio dell’uomo di cui porta va il cognome vivrà una profonda crisi e la famiglia sarà costretta a trasferirsi a Genova dopo la rottura dei rapporti con i nonni paterni.
La madre nutriva grandi speranze nei suoi confronti ma a Genova la musica entrò nella sua vita in maniera preponderante portandolo a tralasciare gli studi di ingegneria elettronica in cui la famiglia lo aveva spinto a impegnarsi. Genova in quegli anni era un luogo molto prospero dal punto di vista musicale e Luigi entra in contatto con artisti del livello di Bruno Lauzi e Fabrizio De Andrè con i quali, insieme ad altri, formerà quella che viene definita da tutti la ”scuola genovese”.
Sul finire degli anni 50′ Tenco di trasferisce a Milano dove la sua carriera musicale inizia a decollare grazie alle collaborazioni con Gino Paoli e Ornella Vanoni che il compositore Reverberi riesce a procurargli. Nel 1959 ottiene un contratto con la Dischi Ricordi ed entra a far parte del gruppo ”I Cavalieri” di cui era componente un altro genio della musica italiana di quegli anni come Enzo Jannacci. In quegli stessi anni Tenco assume doversi pseudonimi per via delle sue idee politiche che, comunque, sembra lo abbiano portato lo stesso a finire nella ”lista nera” del SIFAR.
Nell’autunno del 1962 pubblica il suo primo 45 giri da solista intitolato ”I miei giorni perduti” e poco dopo prende parte al film di Luciano Salce ”La cuccagna”. Nel 1962 esce la meravigliosa ”Mi sono innamorato di te” che tutt’oggi rappresenta una delle canzoni più significative della storia della musica italiana.
La prima metà degli anni 60′ è un periodo di buoni successi per Tenco che però è spesso e volentieri vittima della censura per alcuni suoi brani. Nel 1967 venne convinto a presentarsi al Festival di Sanremo con la canzone ”Ciao amore ciao” portata insieme all’amica Dalida.
Il testo del brano fu modificato prima del Festival per rimuovere quelli che sarebbero potuti essere considerati passaggi troppo antimilitaristi da parte della censura ma ciò non bastò a fare apprezzare il brano alla commissione che lo escluse dalla serata finale causando un trauma probabilmente insuperabile.
La morte di Luigi Tenco
Luigi Tenco è morto a Sanremo la notte tra il 26 e il 27 gennaio 1967. Si suicidò nella sua camera d’albergo dopo aver appreso la notizia dell’esclusione della sua canzone dalla serata finale del Festival. Negli anni si sono fatte tante ipotesi su quello che possa essere successo quella notte anche in virtù di alcune dichiarazioni della fidanzata dell’epoca che ha raccontato che, poco prima di morire, Tenco le aveva telefonato raccontandogli di essere pronto a indire una conferenza stampa in cui avrebbe fatto nomi e cognomi delle persone coinvolte in un presunto giro di scommesse clandestine sul Festival.
L’autopsia sul corpo del cantautore fu eseguita solo nel dicembre del 2005 quando, dopo numerose polemiche, si decise di riesumare il corpo. Anche il famoso biglietto lasciato da Tenco fu oggetto di numerose perizie calligrafiche che ne attestarono l’autenticità ma ancora qualche dubbio sulla morte del cantante resta.
In particolare a destare sospetti sono le scarse indagini effettuate all’epoca e il fatto che il corpo dopo il ritrovamento fu smosso varie volte rendendo vana la ricerca di ogni possibile traccia nella stanza. Ciò ovviamente non basta a dare assoluta credibilità a ipotesi diverse dal suicidio che resta di fatto la verità ufficiale sostenuta anche da alcune dichiarazioni di amici e colleghi come Gino Paoli e Ornella Vanoni che hanno raccontato come quella sera Luigi avesse bevuto e assunto farmaci a causa dell’eliminazione.