Chi è George Soros? Biografia dell’uomo dell’anno secondo il Financial Times
Secondo il quotidiano economico britannico il Financial Times, il filantropo americano George Soros è l’uomo dell’anno. Sebbene questa nomina venga di solito attribuita a personaggi che si sono distinti rispetto ad altri per gli obiettivi raggiunti, nel caso di Soros, ha spiegato il quotidiano britannico, hanno influito i “valori che rappresenta”. L’88enne miliardario americano è, infatti, considerato “il padre degli hedge fund” e, allo stesso tempo “il portabandiera della democrazia liberale e di una società aperta”. A Soros va anche attribuito il merito di aver utilizzato la sua filantropia “per combattere l’autoritarismo, il razzismo e l’intolleranza”.
Da sempre, la figura di Soros è sgradita al Presidente statunitense Donald Trump, in quanto sostenitore del Partito Democratico e accusato di finanziare le proteste contro la conferma del giudice Brett Kavanaugh alla Corte Suprema.
D’altra parte, Soros è anche additato dalle teorie complottiste sulle e dal Primo Ministro ungherese Viktor Orban come il principale sostenitore dell’immigrazione clandestina per mezzo delle sue azioni umanitarie.
Chi è George Soros?
Nato a Budapest (Ungheria) col nome di György Schwartz il 12 agosto del 1930 in una famiglia benestante di origine ebraica, il filantropo e miliardario George Soros è uno dei trenta uomini più ricchi del mondo, finanziatore delle Ong che si occupano di diritti umani e del Partito Democratico statunitense e dei suoi candidati alla presidenza.
Per questi ed altri motivi, George Soros è considerato anche la “bestia nera” dei complottisti di “destra” di tutto il mondo.
Naturalizzato Statunitense, Soros è attualmente è Presidente del Soros Fund, dell’Open Society Foundations e fondatore e consigliere del Quantum Group. Per le sue idee progressiste il filantropo statunitense non viene visto di buon occhio dai conservatori statunitensi e negli ultimi anni anche gli esponenti della destra italiana, ma non solo, hanno iniziato a trovare sgradita la figura del miliardario. Addirittura, Soros viene spesso citato nelle diverse teorie complottiste e accusato di essere la mente di un piano diabolico: “sostituire la popolazione italiana con immigrati da utilizzare come operai a basso costo”. Teoria supportata anche dal Primo ministro italiano Matteo Salvini.
Molto probabilmente questo accanimento accusatorio nei confronti del filantropo sono d’attribuire alla sua storia, in particola modo, purtroppo, alle sue origini ebraiche. Trasferitosi con la famiglia nel Regno Unito nel 1947, Soros si è laureato alla London School of Economics, conseguendo anche un master in filosofia. Dopo la laurea ha iniziato a lavorare in numerose banche d’affari fino a mettersi in proprio, creando un proprio fondo di investimento.
Nel 1992, Soros ha iniziato ad emergere tra le migliaia di gestori di fondi di tutto il mondo. Quando durante la crisi della sterlina ha scommesso contro la moneta britannica e vendette allo scoperto dieci miliardi di dollari di sterline, contribuì al crollo della sterlina guadagnandoci. Allo stesso tempo, ha partecipato anche alla speculazione contro la lira italiana. Le accuse rivolte a Soros riguardano il suo averne approfittato di questa situazione di difficoltà dei due paesi, alle quali ha sempre risposto “di aver agito in base a informazioni a disposizione di chiunque e di essere stato soltanto uno dei numerosi finanzieri che all’epoca scommisero contro le valute europee”. Nel 2006 invece un Tribunale francese l’ha condannato per aver utilizzato informazioni in suo possesso per trarne un indebito vantaggio. Parte delle critiche a suo carico derivano proprio dalla sua attività d’investimento, ma se consideriamo la questione il suo comportamento non è stato differente da quello di altri investitori. L’unica cosa che lo distingue è, ovviamente, il suo impegno politico.
Sul finire degli anni settanta, Soros “ha speso centinaia di milioni di dollari per finanziare i movimenti democratici nei paesi del blocco comunista, come il sindacato polacco Solidarnosc”. E nel 1984 ha fondato in Ungheria un’Università, centro di raccolta per l’opposizione democratica al regime comunista, aiutando molti giovani leader, tra cui l’attuale primo ministro Victor Orban, passato dalla parte opposta.
Grazie all’impegno profuso con la sua Open Societies Foundation e il finanziamento di altre organizzazioni, la sua attività filantropica e umanitaria è diffusa in tutto il mondo. Le Ong finanziate da Soros lottano per i diritti delle minoranze, delle donne e degli omosessuali, contro i regimi corrotti e la libertà di stampa.
Negli ultimi anni, le teorie complottiste che ritengono il filantropo, in realtà, un’estremista di sinistra il cui vero obiettivo è quello di “unificare le politiche estere di tutti i paesi, legalizzare le droghe e l’eutanasia”, e per raggiungerlo utilizza una complicata rete di fondazioni e ong. Accuse che si sono intensificate da quando è stato eletto alla Presidenza della Casa Bianca, Donald J. Trump, di cui Soros è considerato il principale antagonista.