Chi è Antonello Nicosia? Il parlamentare arrestato per mafia
Blitz del Ros di Palermo all'alba che ha portato all'arresto del parlamentare Nicosia.
Stamani all’alba è stato arrestato dai carabinieri del Ros e dai finanzieri di Palermo un’insospettabile deputato parlamentare esponente dei radicali italiani. Si tratta di Antonello Nicosia 48 anni legato al super latitante Matteo Messina Denaro, l’accusa è di Associazione Mafiosa. Sono ancora in corso decine di perquisizioni su tutto il territorio di Sciacca che vedono impiegati oltre 100 finanzieri e carabinieri, supportati da mezzi aerei e unità cinofile. Le perquisizioni stanno riguardando abitazioni, uffici, aziende e negozi nella disponibilità degli indagati.
Chi è Nicosia
Nicosia conduceva una doppia vita. In Tv parlava di legalità e diritti dei detenuti e nel privato invece insultava il giudice Falcone. “E’ stato un’incidente sul lavoro diceva mentre arrivava all’aeroporto di Palermo e ancora “All’aeroporto bisogna cambiare il nome… Non va bene Falcone e Borsellino… Perche’ dobbiamo arriminare (girare,) sempre la stessa merda“. Messina Denaro lo chiamava il “primo ministro”.
Le indagini hanno sorpreso Nicosia mentre partecipava a un summit lo scorso febbraio a Porto Empedocle con un fidato del super latitante, parlavano di ingenti somme di denaro da recapitare al Boss Denaro. Inoltre Nicosia partecipava a vari programmi tv tra cui “Mezz’ora d’aria” oltre ad essere il direttore dell’Osservatorio internazionale dei diritti umani onlus, è componente del Comitato nazionale dei Radicali italiani. Intratteneva rapporti con mafiosi di alto livello soprattutto con il capomafia di Sciacca, Accursio Dimino, 61 anni, imprenditore ittico ed ex professore di educazione fisica, da sempre legatissimo al super latitante Messina Denaro: anche lui è stato arrestato nel blitz di questa notte.
Egli discuteva con Dimino per organizzare un’omicidio di un imprenditore di Sciacca per impossessarsi delle sue aziende.
Dimino condannato nel 1996
Già nel 1996 Dimino era stato condannato per mafia. Si scambiava pizzini con la primula rossa di Castelvetrano in seguito un’altra condanna nel 2008, tre anni fa la scarcerazione. Ma nulla era cambiato a Sciacca Dimino continuava a comandare, forte dei suoi contatti con la provincia di Trapani e con i “cugini” di Cosa nostra americana. Con Nicosia si incontrava spesso per pianificare nuovi affari su cui adesso indaga la procura di Palermo. Negli Usa Nicosia andava regolarmente a breve era previsto un viaggio con il boss Dimino.
L’obiettivo principale di Nicosia era comunque tornare in carcere. Per veicolare altri messaggi riservati, accusano i magistrati di Palermo. “Quando entri con un deputato non è come quando entri con i Radicali – assicurava lui – chiudono la porta”. E così poteva agire indisturbato. Intanto, incontrava altri fedelissimi del superlatitante: discuteva pure di un progetto riguardante le carceri che sembra stava molto a cuore a Messina Denaro.