Cheratocono: che cos’è, diagnosi e cura
Se le patologie legate al cristallino sono molto note anche ai più, altrettanto dovrebbero esserlo anche quelle che colpiscono la cornea.
Una di queste è il cheratocono, una anomalia evolutiva a carico della cornea, che può e deve essere tempestivamente diagnosticata e trattata.
Che cos’è il cheratocono
Il cheratocono è una patologia evolutiva, in cui la forma della cornea progressivamente si altera e perde la sua stabilità, deformandosi.
L’origine di questa patologia è una debolezza strutturale del tessuto corneale (stroma), in cui i legami microscopici tra i vari strati che lo compongono sono fragili ed inadeguati a mantenere una geometria solida e costante nel tempo.
È opportuno conoscere gli elementi fondamentali che consentano al paziente di individuarne i primi sintomi e recarsi presso il proprio centro oculistico oftalmico di fiducia.
- Non è presente dalla nascita: a differenza di quanto accade per altre problematiche oculari, il cheratocono non si manifesta fin dai primi anni di vita, ma solitamente compare durante la pubertà e progredisce fino ai 40 -50 anni di età.
- Predisposizione familiare: un aspetto cruciale di questa malattia oculare è la predisposizione genetica. Non tutti gli appartenenti allo stesso nucleo familiare risultano affetti, ma spesso alcuni rari membri presentano il cheratocono franco, mentre la maggioranza manifesta anomalie della geometria corneale di minor grado e non evolutive.
Il cheratocono può essere classificato con differenti modalità; una delle più funzionali è la divisione di Rama che distingue tra cheratocono in fase refrattiva e cheratocono in fase evolutiva. La differenza tra queste due forme consiste nel primo caso nella possibilità di correggere il difetto visivo con lenti correttive e nel secondo caso solo con un intervento di chirurgia oftalmica.
Diagnosi del cheratocono
L’eziologia del cheratocono è ancora incerta, tuttavia è possibile individuare come indizi della presenza di questa patologia un marcato astigmatismo, instabile nel tempo, accompagnato da irregolarità nell’esame topografico.
È opportuno sottolineare come la diagnosi possa avvenire in maniera certa con l’impiego della topografia corneale computerizzata oppure della tomografia corneale: entrambi gli esami diagnostici consentono la valutazione precisa e puntuale del potere diottrico del paziente, nonché della morfologia ed eventuale curvatura della cornea.
Proprio per questo, è fondamentale rivolgersi al proprio oculista di fiducia, manifestando e riportando puntualmente i sintomi, affinché possa disporre di un quadro clinico completo prima di formulare di diagnosi di Cheratocono. Il centro oculistico CMR Bianchi (a Monza e Milano) si distingue per l’esperienza trentennale in chirurgia oculistica e la grande preparazione che la Dott.Bianchi mette a disposizione dei propri pazienti .
Cheratocono: cura
Non appena diagnosticato il CHERATOCONO, si programmerà la strategia terapeutica a seconda dello stadio di avanzamento della patologia e della sua evolutività.
In particolare le alternative possono essere:
- Lenti corneali specifiche: la prescrizione di occhiali o lenti avviene usualmente quando il cheratocono si presenta in età pediatrica o in pazienti di giovane età.
- Cross linking corneale: se hai cercato “cheratocono cross linking”, allora saprai che si tratta di un intervento parachirurgico volto a consolidare e rinforzare i legami tra le fibre del collagene corneale.
- Impianto di INTACTS: questa tecnica prevede l’utilizzo di anelli corneali intrastromali, ossia di segmenti circolari di materiale plastico biocompatibili, che vengono inseriti all’interno della cornea, dopo aver praticato uno o due tunnel nello stroma con il femtolaser. Si esegue in anestesia topica (solo con gocce di collirio anestetico). Il decorso post operatorio prevede l’utilizzo di colliri antinfiammatori e antibiotici per alcune settimane. Lo scopo è quello di rinforzare, stabilizzare e sfericizzare la geometria corneale, migliorando la capacità visiva.
- Cheratoplastica lamellare: è una pratica chirurgica che elimina gli strati superficiali della cornea, sostituendoli con lamelle di un donatore, al fine di restituire la naturale geometria e trasparenza alla cornea, rendendola molto più solida e stabile.
- Cheratoplastica perforante: costituisce la soluzione più radicale e, in quanto tale, viene suggerita solamente nelle forme di cheratocono più avanzate. L’intervento chirurgico, infatti, prevede la completa sostituzione della cornea del paziente con quella di un donatore.
CMR Bianchi è un centro oculistico di Monza e Milano specializzato nella chirurgia refrattiva e nella correzione del cheratocono dove, grazie all’esperienza del team qualificato e sempre aggiornato sulle più moderne tecnologie e modalità di intervento, potrai risolvere il tuo problema e migliorare il visus.