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Champions League, “mission impossible” per le italiane

Juventus e Roma per l’impresa. E’ una autentica “mission impossible” quella a cui sono chiamate le due compagini italiane nel ritorno dei quarti di Champions League contro Real Madrid e Barcellona. Sia bianconeri che giallorossi si trovano di fronte ad una montagna da valicare: ribaltare due risultati pesantissimi come il 3-0 rimediato all’Allianz Stadium dagli uomini di Massimiliano Allegri contro le “merengues” e il 4-1 subito da quelli di Di Francesco al Camp Nou contro i catalani. Rimontare uno svantaggio simile è un compito difficilmente realizzabile, impresa riuscita soltanto due volte nella storia della massima competizione europea per club, entrambe da due squadre spagnole. Nel 2003/04 fu il Milan di Carlo Ancelotti a vedersi ribaltare il vantaggio per 4-1 acquisito a San Siro contro il Deportivo La Coruña, quando al Riazor i rossoneri subirono l’incredibile rimonta sotto i colpi di Pandiani, Valeron, Luque e Fran. Lo scorso anno toccò invece al Barcellona di Luis Enrique scrivere la storia, rimontando la sconfitta per 4-0 dell’andata al Parco dei Principi contro il PSG, con un incredibile 6-1 al Camp Nou.

Proprio quel Barcellona che stasera difenderà il vantaggio per 4-1 all’Olimpico contro la Roma. I giallorossi hanno il dovere di aggrapparsi all’ultima fiammella di speranza rimasta, sognando la “remuntada”. Per far questo, gli uomini di Di Francesco si affideranno anche alle statistiche: nelle ultime 6 trasferte in Italia i blaugrana non hanno mai vinto, e contro i giallorossi il Barcellona non ha mai espugnato l’Olimpico: un pareggio e una vittoria capitolina. Altrettanto ardua l’impresa a cui è chiamata la Juventus di Allegri: sotto di 3 gol e senza Paulo Dybala squalificato, la “Vecchia Signora” andrà al Santiago Bernabeu per sfidare il Real Madrid dell’extraterrestre Cristiano Ronaldo. Il tecnico dei blancos, Zinedine Zidane non si fida: “La qualificazione è ancora aperta, abbiamo fatto solo il 50 %”. I torinesi sognano il colpaccio, crederci è un obbligo.

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