Champions League, Barça e Real per le italiane. Le statistiche dalla parte dei club spagnoli
Non poteva andare peggio, semplicemente. Vero, c’era il Manchester City di Guardiola quest’anno praticamente imbattibile, ma la consistenza di una squadra inesperta e ancora non abituata a match di questo genere poteva rappresentare un punto di forza per le italiane. Invece, il meglio del peggio: la Roma volerà a Barcellona per il primo quarto di finale, la Juventus ospiterà il Real Madrid.
I bianconeri alle prese con quella che è la “bella”, dopo la vittoria in semifinale nel 2015 e la sconfitta bruciante nel 2017 a Cardiff: per quella che ormai è una classica del calcio europeo, dopo la finale di Champions anch’essa persa nel ’98 e la semifinale invece vinta nel 2003, che aprì le porte alla finale tutta tricolore col Milan. La regola sembra dunque chiara, in finale blancos e nel penultimo atto i bianconeri, ma non ci sono precedenti per quanto concerne questo livello della competizione.
Le statistiche di uno studio bwin sulla Champions League parlano però chiaro, le squadre spagnole rappresentano il peggio che possa capitare per le avversarie: 27 volte su 42 una squadra iberica ha superato i quarti di finale, uno straordinario 64.3% contro ad esempio il 52% delle italiane, avanti 13 volte su 25.
Le cose cambiano decisamente passando alle semifinali, l’Italia quando il gioco si fa duro, mostra gli artigli: clamoroso il 10 su 13 a questo livello della competizione, un 76.9% che non ha eguali in Europa e che fa ben sperare nel caso in cui dovessimo trovare nostre rappresentanti più avanti.
Il compito più complicato spetta senza dubbio alla Roma, non tanto per il livello dell’avversario rapportato alle altre big d’Europa, quanto per la consistenza dei giallorossi ed una scarsa abitudine a un livello simile di match. Basti pensare che erano ben undici anni che la squadra di Trigoria non era fra le prime otto della Champions League, con il solo De Rossi reduce da quell’appuntamento. Pochissimi altri vantano esperienza a questo livello, fra cui Kolarov e Dzeko: lo stesso Di Francesco potrebbe pagare l’handicap di una carriera ancora giovane, passata principalmente per Sassuolo ed una favola vissuta sino allo scorso anno.
Quello che esce dall’urna di Nyon è un quadro chiaro di quelle che potrebbero essere le componenti di due semifinali da sogno con Manchester City favorito sul Liverpool e soprattutto il Bayern Monaco contro il sorprendente Siviglia di Montella, capace di eliminare lo United di Mourinho, grande assente al ballo di fine anno.