Centro migranti Cara di Castelnuovo di Porto chiuso: trasferiti i migranti
È il secondo centro di accoglienza più grande d’Italia, dopo quello di Mineo in Sicilia. Questa mattina sono iniziate le prime operazioni di trasferimento di 300 ospiti dei circa 550 del Cara di Castelnuovo di Porto in provincia di Roma. Entro il 26 gennaio 300 richiedenti asilo verranno trasferiti in altre regioni italiane ad eccezione del Lazio. I 150 immigrati titolari di protezione umanitaria, per effetto del decreto Salvini, non potendo più ambire a passare in uno Sprar, perdono anche il diritto alla prima accoglienza.
“Il centro ormai faceva parte di Castelnuovo di Porto – afferma il sindaco Riccardo Travaglini – essendo qui da dieci anni era parte integrante di questa comunità. Il comune non è stato coinvolto – continua il sindaco – dico che il Cara non debba essere chiuso, ma andava concertato sono dieci anni che Castelnuovo fa fronte a questa emergenza sono passate ottomila persone. Ci voleva un po’ di rispetto per una comunità che ha fatto tanto non solo per l’Italia ma anche per l’Europa”.
“Con la marcia pacifica – spiega il parroco di Castelnuovo – vogliamo esprimere solidarietà a questi poveri ragazzi. Non sappiamo dove andranno a finire almeno 200 persone. Hanno voluto sgomberare il centro velocemente in modo un po’ misterioso: basti pensare che l’autista del pullman nemmeno sapeva dove doveva andare, forse in Basilicata”.