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CBD in Svizzera: è legale?

La cannabis light è un prodotto che sta spopolando da diversi anni. Da quando numerosi Paesi occidentali hanno permesso la produzione di canapa a basso contenuto di THC, sancendo una distinzione tra questo stupefacente e il cannabidiolo (CBD), il settore della cannabis cosiddetta ‘legale’ è letteralmente esploso.

Questo processo ha permesso la crescita economica di numerose aziende innovative, come il noto shop Justbob online, che hanno investito in questi nuovi prodotti creando lavoro e ricchezza.

In tanti, però, si chiedono ancora se la cannabis light sia davvero legale, o se non si tratti di una trovata di queste imprese per pubblicizzare i propri articoli. La diffidenza nei confronti del CBD, infatti, è ancora molto diffusa e si tende spesso a confonderlo con altre sostanze stupefacenti, nonostante questa molecola non produca effetti psicotropi.

In questo articolo spiegheremo cosa dice la normativa svizzera sul cannabidiolo e quali sono le sue proprietà terapeutiche riconosciute dalla scienza.

Cosa prescrive la normativa svizzera sul CBD

In Svizzera è permesso coltivare e commerciare la cannabis light, ovvero quella con un contenuto di tetraidrocannabinolo (THC) non superiore all’1%. Le varietà che superano questo limite sono coltivabili solo quando sono destinate all’uso terapeutico e dietro autorizzazione dell’Ufficio Federale per la Salute Pubblica. Non c’è nessuna limitazione, invece, rispetto al contenuto di cannabidiolo (CBD).

Il motivo di questa restrizione è legato al fatto che, tra i cannabinoidi presenti nella canapa, il THC, al contrario del CBD, è il responsabile dell’effetto stupefacente per il quale è nota questa pianta. Essendo quasi totalmente priva di THC, la cannabis light non è qualificabile come droga, pertanto non è sottoposta alle norme anti-stupefacenti.

Se si supera questo limite fissato per legge si commette un reato penale punibile con la detenzione che può arrivare fino a tre anni.

Nonostante la normativa consenta il limite relativamente generoso rispetto al quantitativo di THC, si ricordi che è sconsigliato mettersi al volante dopo aver consumato della cannabis light. Il limite di tetraidrocannabinolo nel sangue tollerato dalla legge è piuttosto basso e, poiché la biodisponibilità di questa molecola può arrivare al 35%, c’è sempre il rischio di superarlo pur non subendo alcun effetto psicotropo.

Il valore terapeutico della cannabis light svizzera

Come abbiamo visto, in Svizzera è possibile acquistare la cannabis per uso terapeutico quando i medici e le autorità federali ne attestano la necessità.

Per sortire l’effetto desiderato, i farmaci a base di cannabinoidi devono essere prodotti in modo da contenere delle precise quantità di principio attivo.

La regolamentazione di questi medicinali è molto stringente, e chi li produce senza autorizzazione può essere punito molto severamente. La pena per questo reato può comportare la detenzione per un massimo di dieci anni e il pagamento di una sanzione pecuniaria che può arrivare fino a cinque milioni di Franchi.

È interessante notare che il limite di THC dell’1% permette di coltivare in Svizzera piante di cannabis più adatte alla produzione di farmaci rispetto a tanti altri Paesi europei.

Altrove, infatti, la soglia massima viene spesso fissata allo 0,2%, costringendo i coltivatori a raccogliere la pianta prima che sia arrivata a completa maturazione. Questa precauzione va adottata in quanto alcune parti della cannabis, soprattutto le infiorescenze, se lasciate sviluppare oltre un certo limite producono quantità di THC superiori a quanto consentito.

Purtroppo il valore terapeutico dei cannabinoidi contenuti in una pianta giovane non è lo stesso di quelli estratti dagli esemplari maturi. In Svizzera, invece, la soglia fissata dalla legge è sufficiente a consentire il completo sviluppo delle piante, a vantaggio del loro utilizzo medicale.

CBD e benefici: la parola alla scienza

Il tema degli effetti del CBD sul corpo umano è molto discusso e ancora aperto. Sono stati condotti numerosi studi scientifici su questo tema ma rimane ancora molto da scoprire.

Guardando ai datti attualmente in nostro possesso, sembrerebbe che i cannabinoidi posseggano diverse proprietà benefiche, e possono essere utilizzati nel trattamento di alcuni disturbi, tra i quali:

  • nausea e vomito indotti dalla chemioterapia: la cannabis possiede proprietà antiemetiche in grado di ridurre questi sintomi, frequenti in coloro che stanno cercando di combattere contro il cancro;
  • crisi epilettiche: per limitare i sintomi di alcune forme severe di epilessia viene utilizzato l’Epidiolex, un farmaco a base di cannabinoidi;
  • spasmi muscolari e dolore cronico nella sclerosi multipla: l’azienda britannica GW Pharmaceuticals produce il Sativex, un medicinale a base di cannabis che può essere utile nel trattamento di questa terribile patologia.

In conclusione

Abbiamo spiegato cosa prescrive la legge svizzera rispetto alla produzione e al commercio della cannabis light. Chi acquista prodotti a base di CBD con un contenuto di THC non superiore all’1% è al riparo da ogni possibile conseguenza giudiziaria, naturalmente a patto che sia maggiorenne.

L’utilizzo terapeutico di farmaci contenenti cannabinoidi è consentito previa richiesta del medico curante. Questo è un punto importante da ricordare per non prendere decisioni rischiose per la propria salute.

È vero che il CBD possiede delle proprietà terapeutiche, ma occorre ricordare che, quando viene usato come farmaco, va assunto seguendo scrupolosamente i consigli del dottore, così come viene fatto per qualsiasi altro medicinale.

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Gianluca Capiraso

36 anni, avellinese, iscritto all'Albo Nazionale dei Giornalisti Pubblicisti dall'ormai lontano 2000. Appassionato di sport, tecnologia e web, è attualmente Search Marketing Specialist presso una Digital Agency con sede Milano.
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