Spari a seggio elettorale per Referendum in Catalagna: le occupazioni continuano
A fronte della minaccia della polizia spagnola di transennare i seggi per il referendum catalano, centinaia di cittadini stanno in queste ore occupando edifici pubblici al fine di consentire la consultazione. Le prime tensioni non si sono fatte attendere.
Nella notte anonimi hanno sparato con un fucile ad aria compressa verso un seggio occupato. Il bilancio è di quattro feriti lievi e tanto spavento. I fatti sarebbero successi a Manlleu, 80 chilometri da Barcellona. Tra i feriti c’è anche una donna anziana ferita a petto, schiena e collo. Le ferite sono state subito medicate al pronto soccorso ed è stata sporta denuncia. Solidarietà da parte di tutte le associazioni del territorio. Oltre al caso isolato ed anonimo, però, ben altro si prepara ad accadere.
Catalogna, notte di occupazioni
Studenti, genitori, pensionati e lavoratori hanno trascorso la prima notte nei seggi. Sfidando gli ordini del governo centrale, che ha ordinato ai poliziotti di sigillare ogni papabile seggio, sono state formate catene umane per permettere il passaggio agli attivisti separatisti.
Fornite anche scorte di cibo ed acqua. Caso singolare quello universitario, dove da giorni l’ateneo di Barcellona è occupato da studenti e professori, sarà quello il primo seggio.
Intanto, però, sul fronte giudiziario si prevede tempesta. I magistrati hanno minacciato multe salate fino ai 600000 euro per gli scrutatori volontari; per loro si prospetta il reato di trattamento indebito di dati personali.
Il governo catalano, tramite il suo portavoce, ha prontamente risposto che gli scrutatori non avranno responsabilità penali e che una squadra di avvocati è già a lavoro per difendere la Generalitat dall’“abuso di potere” spagnolo.
Barcellona, la festa conclusiva della campagna elettorale
Quasi 80000 persone in piazza per festeggiare la fine di una travagliata campagna elettorale. Nel pomeriggio di ieri numerosi cortei hanno sfilato per le vie della capitale catalana, tra cui anche uno molto singolare di circa 400 trattori. Anche i lavoratori agricoli, infatti, si sono ampiamente schierati per l’indipendenza minacciando scioperi ed agitazioni.
A poche ore dal voto, inoltre, l’ONU ha chiesto il pieno rispetto dei diritti umani nella giornata di domani; la risposta dei Mossos è stata tassativa: nessuna violenza sarà esercitata se non per situazioni di emergenza.