Catalogna, Rajoy: Puigdemont destituito
Dal Palacio de la Moncloa arrivano ordini perentori per il Governo di Barcellona. Il premier Rajoy in conferenza stampa ha ricordato alla stampa e al pubblico cosa sarà fatto in seguito all’approvazione dell’articolo 155 della Costituzione. Come già annunciato non verrà sospeso l’autogoverno stabilito per legge ma saranno destituite le persone chiave del governo di Barcellona.
Puigdemont e il suo vice saranno destituiti, come tutte le rappresentanze regionali in ogni sede, molti ministri, alcuni dei quali firmatari dell’Indipendenza, saranno destituiti ugualmente. Il Parlamento garantirà il normale svolgimento delle funzioni legislative. Un commissariamento de facto, ma ufficialmente senza un reggente in attesa di nuove elezioni.
“È l’unico modo per porre fine a questa lunga crisi – dice la prima carica del Governo spagnolo – e per liberare i cittadini catalani in ostaggio degli indipendentisti”. In prima fila anche il vice del Governo spagnolo Saenz de Santamaria che sovente ha espresso una dura posizione nei confronti del processo autonomista.
Annuncio di Rajoy: il 21 dicembre ci saranno elezioni
Il premier ha anche indicato, nel corso della conferenza, la data per le prossime elezioni regionali. La data che aleggiava negli ambienti politici spagnoli è stata confermata: il 21 dicembre i catalani potrebbero ritornare al voto.
Per legge infatti quella prima di Natale è la prima data utile per ritornare alle urne. Il leader del PP ha voluto ringraziare anche i partiti che hanno permesso il voto senatorio di questa mattina: i socialisti e Ciudadanos in primis che hanno contribuito a formare la maggioranza assoluta.
La notizia è stata prontamente accolta da fischi e disappunto dalla folla indipendentista che da ore è radunata sotto il Palau de la Generalitat a Barcellona. Anche qui si attendono freneticamente le dichiarazioni di esponenti del Governo, che da ora sono ufficialmente destituiti. Per la prima volta nella storia democratica spagnola, il resto farà storia.