Casaleggio, Grillo e Cassimatis: cosa sta succedendo alle “comunarie” di Genova
Classe 1976, milanese, laureato in Economia alla Bocconi; Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto Casaleggio, nei giorni scorsi ha scelto i microfoni di “Otto e Mezzo”, trasmissione in onda su La7 condotta da Lilli Gruber, per la sua prima intervista ufficiale. Dopo aver raccolto alla scomparsa del padre l’eredità del ruolo di Presidente della Casaleggio Associati s.r.l., Davide è anche fondatore della piattaforma Rousseau, che consente alla base dei Cinquestelle di partecipare attivamente alla stesura delle proposte di legge dei parlamentari e dei consiglieri regionali, mettendo a punto, quindi, le ideologie della “democrazia diretta”, sbandierata da sempre dal Movimento.
Proprio a proposito del suo ruolo in queste due Società e del rapporto di queste col Movimento, Casaleggio jr ha voluto chiarire alcuni punti durante l’intervista: “Ad oggi è l’Associazione Rousseau che si occupa del Movimento 5 Stelle. La Casaleggio Associati ha prodotto Rousseau e l’ha donata ai Cinquestelle. La Casaleggio Associati si occupa di strategie di rete per i propri clienti, si occupa anche del blog e di tutto ciò che ruota intorno al Movimento”. Mentre sembra scegliere un profilo basso per quanto riguarda le sue ambizioni politiche e a domanda precisa chiosa: “Questo tema lo sto lasciando ad altri”. Nonostante queste dichiarazioni, comunque, è apparso molto deciso sul percorso politico che dovrebbe seguire il Movimento, sostenendo con decisione la necessità dell’introduzione del reddito di cittadinanza, e ponendosi come garante di Grillo nella questione delle candidature a Genova: “E’ giusto che Grillo intervenga in alcuni casi, ha attuato una sua prerogativa, quella di tutelare il Movimento da una serie di potenziali problemi che il Movimento stesso potrebbe avere. Nel 99% dei casi, comunque, la democrazia diretta online è stata lasciata libera di fluire”.
Dello stesso avviso però non è stato il tribunale di Genova che, proprio nel caso del ricorso di Marika Cassimatis contro Beppe Grillo e i Cinquestelle, ha dato ragione alla candidata che si è vista uscire vincitrice alle “comunarie”, salvo poi essere esclusa dal partito ed essere sostituita, proprio per volere del comico, da Luca Pirondini. Soddisfatta la Cassimatis che ha dichiarato: “La nostra lista che era arrivata prima alle primarie del Movimento è stata riabilitata, è dal 14 marzo che aspettiamo una telefonata o un incontro con Grillo. Abbiamo avuto la nostra riabilitazione dopo esser stati trattati male, il capo politico non può essere anche il garante, non è previsto dallo statuto”.
Questa decisione scombina le carte in tavola del Movimento Cinque Stelle non solo nel capoluogo ligure, ma pone anche dibattiti più generali sul sistema di elezione interno al partito. E mentre nei blog dei sostenitori pentastellati la base si divide tra i complottisti che vedono dietro tutto questo una macchinazione del PD, i fedelissimi a Grillo e quelli che invece vorrebbero liberarsi dell’egida del fondatore del Movimento, è proprio quest’ultimo a chiarire attraverso il suo sito le intenzioni future al riguardo e a chiudere qualsiasi porta per un’eventuale passo indietro: “Rispettiamo la sentenza, ma lei non è e non sarà mai la candidata a Genova”.