Calcutta, in concerto a Latina Sabato 21 Luglio
Edoardo D’Erme, il nome all’anagrafe di Calcutta, l’ormai noto cantante indie che sta rivoluzionando la scena musicale, portando alla luce un modo originale ed ironico di cantare la vita ed i suoi dilemmi senza piangersi addosso.
Aspetto trasandato, cappellino in testa ed abbigliamento casual, così Calcutta si è presentato ai suoi fan. La sua aria spaesata e timida, ha conquistato il pubblico dello stadio Francioni di Latina la sera del 21 Luglio. Il mega-schermo alle sue spalle con la scritta:”Benvenuti a questo concerto” ha dato inizio allo spettacolo. Idea che lo ha sollevato dall’incombenza di un discorso di benvenuto che non sarebbe stato di certo nel suo stile.
L’autoironia è certamente ciò che caratterizza la sua persona e la sua musica, fatta di testi ermetici.
Parole che dicono tutto e nulla, nascondendo al loro interno la filosofia e la profondità di chi li scrive, ma anche di chi li ascolta.
Le canzoni di Calcutta hanno bisogno di un ascolto in più, dell’attenzione di un ascoltatore capace di andare oltre l’apparenza e leggere tra le righe.
La sua è un’attenta analisi della precaria condizione dell’animo umano, della sua fragilità e della sua vacuità.
La sua sembra un’eterna sfida alla capacità intellettuale e critica del pubblico, una lotta continua affinché chi lo ascolti non si fermi all’apparente no-sense dei titoli delle sue canzoni, ma si spinga a trovarne la poeticità del quotidiano.
Una visione pascoliana, una poetica della piccole cose di cui si fa cantore, elogiando con
romanticismo ed irriverenza l’assoluta necessità dell’apparente nulla quotidiano.
Dove tutto è apparenza, il suo è un grido all’essenza, all’essere “nudo e crudo” dell’uomo e della sua debolezza.
Il concerto
Il concerto di Calcutta allo stadio Domenico Francioni di Latina tenutosi il 21 Luglio, è stato il primo dei due eventi organizzati per promuovere l’uscita del suo nuovo album, ‘Evergreen’.
Il prossimo sarà il 6 Agosto all’Arena di Verona.
Ad aprire il suo concerto tre giovani artisti, la cantante romana Mésa, l’artista dream-pop Francesco De Leo ed il rapper Frah Quintale.
Mega-schermo rosso con cuore al centro, mani in aria e voci che cantavano all’unisono il celebre pezzo degli Oasis, “wanderwall”, hanno infine accolto il cantante nello stile “peace and love” che ben lo distingue.