Calamita dei Tre Allegri Ragazzi Morti: video, testo e significato della canzone
“Calamita” è il nuovo singolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti disponibile da oggi giovedì 19 gennaio su tutte le piattaforme streaming e negozi. Dopo “Caramella” e “Bengala”, terzo estratto dal nuovo disco della band di Pordenone “Il sindacato dei sogni” in uscita il 25 gennaio, Il brano verrà, sempre da oggi, trasmesso anche da tutte le emittenti radiofoniche.
Dai ritmi sixties e reminiscenze che richiamano le origini della band, il nuovo brano dei Tre Allegri Ragazzi Morti, in chiave autobiografica per il frontman Davide Toffolo, è un brano dedicato ancora una volta alla loro città d’origine: Pordenone.
https://www.youtube.com/watch?v=__avXKX6Y0I
Realizzato da Paulonia Zumo, il video è dedicato, invece, alla divulgazione sui social: “luogo in cui ormai tutti possono guardare tutorial su come fare qualunque cosa”. Protagonista è la ballerina Harleen Hiromy Araniva, star di Instagram residente a Brooklyn che fa della divulgazione delle tecniche di danza la sua passione. Il video appare, proprio, come un tutorial su come ballare al ritmo del brano, “balletti psichedelici di sapore tarantiniano”, mentre sullo sfondo compare un disegno, dedicato alla copertina dell’album, realizzato da Alessandro Baronciani.
Di seguito il testo integrale del brano:
Sarà che sono nato
Nel mese che fa freddo
Sarà per questo evento
Che ho resistito a te
Sarà che sono un duro
E non mi piego mai
Ho fatto il militare
Superato altri cento guai
Sono sopravvissuto alle calamità
E sono calamita per la tua fica
E soffro di paure da quando sono vecchio
E non uso lo specchio
Se non per guardare te
E quando ritorno
Io mi catapulto
È come ad Acapulco
Sto bene solo qua
Assieme ai solitari
Ai soliti bovari
Ai diventati ricchi
Ai rovinati al bar
Agli operai del Ghana
Che da una settimana
Li hanno mandati a casa
Ma dimmi quale casa
Quando scendo in strada col vestito nuovo
Adesso come a sedici anni dico di no
Nella città di carta
Più piccola del mondo
Dove la notte è fredda
E siamo in giro in tre
Dove c’erano i punk
Meglio vestiti al mondo
E dove c’è di sfondo
Il Fujiyama