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Burundanga, la Bufala della Droga su WhatsApp

Burundanga, torna su WhatApp la bufala della droga: il messaggio è sempre lo stesso. Tutto più “vero” per la falsa firma della Guardia di Finanza

Corre veloce, stavolta su WhatsApp, la bufala del burundanga, la droga che, stando all’avviso messo in rete, verrebbe diffusa tramite biglietti da visita impregnata. A rendere tutto più verosimile la firma di un presunto brigadiere della Guardia di Finanza ma ormai pare abbastanza chiaro che si tratti di una bufala. Chiamatela fake news, chiamatela finta notizia ma, insomma, si tratta di un messaggio palesemente falso.

Oltre alla firma del presunto brigadiere della Guardia di Finanza di Reggio Emilia, a rendere tutto più “vero”, il fatto che quella droga, il burundanga, di fatto esiste: è la scopolamina ma, a dispetto di quanto racconta i messaggio, non esercita i suoi effetti né per contatto né per inalazione.

Burundanga, la bufala della droga corre su WhatsApp

La notizia è stata più volte smentita. Non è infatti la prima volta che un identico messaggio invada bacheche di Facebook e le chat di WhatsApp. Siamo nel 2009 ed è proprio in quell’anno che viene fuori, per la prima volta, la bufala. Tantissime le smentite eppure ciclicamente eccola lì: il burundanga torna, prepotente, ad invadere i social.

A rendere tutto inverosimile non solo le smentite della Guardia di Finanza ma anche il fatto che la storia è sempre la stessa. Nessuna variazione sul tema. In Svizzera, in Italia o negli USA, la storia è sempre quella di una donna che viene avvicinata in una stazione di servizio da un imbianchino. Dopo aver ricevuto il biglietto da visita, la donna si sente stordita perdendo conoscenza: al suo risveglio l’amara sorpresa. L’uomo l’ha derubata di tutti i suoi averi.

Insomma, volendo credere a tutti i costi alla storia, dovremmo constatare, paradossalmente, l’esistenza di una banda criminale, di portata internazionale, dedita al compimento dello stesso tipo di crimine.

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Ma il burunanga è davvero una droga? Esiste?

Ciò che invece è vero è che il burundanga di fatto esiste. La droga è, di fatto, la scopolamina, ovvero un farmaco allucinogeno ottenuto dalle Solanaceae. Il principale effetto farmacologico è relativo alla capacità di inibizione dei recettori colinergici generando sonnolenza, blocco della vasodilatazione, amnesia retrograda o tachicardia. Tra gli effetti noti anche la midriasi, il rallentamento della motilità intestinale e dell’attività vescicale; può però causare anche agitazione, allucinazioni e perfino il coma.

La scopolamina (o se preferite il burunanga) viene utilizzata anche in medicina e, in particolare, in neurologia, psichiatria, oftalmologia e otorinolaringoiatria.

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