Britannia serie TV di Sky Atlantic: Trama e Recensione
Ci eravamo abituati al mondo magico creato da G. R. R. Martin e riprodotto da HBO, Game of Throne, dove la lotta tra il re del Nord, Jon Snow, e il Signore degli Estranei ha infiammato il pubblico appassionato del genere. Al momento la fortunata serie TV è in pausa e Sky ha ben pensato di allietare il pubblico con serie simili in attesa del finale di stagione di GoT. Esempi sono Vikings, arrivata alla sua quarta stagione, e The Shannara Chronicles, ispirata all’opera letteraria di T. Brooks. L’obiettivo è quello di non disperdere quella grande nicchia di appassionati e creare una sorta di passaggio quando la serie GoT arriverà al termine. Ultima serie evento è appunto Britannia, che è andata in onda ieri sera su Sky Atlantic con i primi due episodi.
La trama
Siamo nell’anno 43D. C., circa 100 anni dopo la prima campagna di Britannia condotta da Giulio Cesare. Il primo tentativo fallì poiché l’imperatore romano si arrestò dinanzi ai misteriosi poteri che circondavano l’isola e alle sue tribù fatte di donne guerriero e rituali magici. Un secolo dopo, quasi, queste tribù devono unirsi per contrastare i 20.000 legionari che hanno seguito Aulo Plauzio, generale dell’esercito romano, nell’eroica impresa di conquistare la Britannia nella quale Cesare aveva fallito. Ma il generale porta con se qualche segreto oscuro che se svelato potrebbe far sfumare l’intera missione.
Le forze e le dinamiche in gioco
Nei primi due episodi la serie TV ha portato alla luce tantissime dinamiche spesso in modo confusionario e toccherà allo spettatore incastonare tutti i tasselli al posto giusto ponendo un ordine agli eventi. Il filo conduttore principale è uno solo e ruota intorno alla figura del generale romano, ma di pari passo troviamo altre due storie che muovono i fili principali di questa storia. La prima è data dalla battaglia di due tribù celtiche: i Cantii e i Regnensi. La regina dei Regnensi, Antedia, chiede la morte della figlia del re Cantiano, Kerra. Quest’ultima dovrà trovare un’intesa con la regina per costruire un’alleanza e guidare la resistenza contro il potente esercito romano. La seconda storia è quella del druido reietto Divis, posseduto a suo dire da un demone infernale che giace latente nel suo corpo.
È stato il primo ad avvertire il cattivo presagio di ciò che stava per accadere ed è intenzionato a fare tutto ciò che è in suo potere per fermare l’esercito invasore.
Infine vi è la componente magico – misteriosa fornita dai druidi e dal loro capo Veran. Quest’ultimi, unici lettori e interpreti dei segnali naturali e custodi della magia, riescono a catturare un legionario e a fargli il lavaggio del cervello, invitando lo straniero a lasciare l’Isola e tornare a Roma. Tantissime trame intrecciate tra loro che di settimana in settimana andranno a comporre uno scenario complesso che è di difficile lettura con i soli primi due episodi.
Il mito diventa storia
L’anno 43 D.C. è stato anche l’anno in cui è scomparsa la religione druidica e questa ambiziosa serie tv, che vuol essere più un drama storico che fantasy, si incentra moltissimo sugli ultimi istanti dei vinti e sulle loro usanze che sui dominatori romani. Ciò che viene messo in risalto non è solo l’idea di guerra, se pur cruenta e realistica, ma la differenza tra due culture completamente opposte, con tradizioni e Dei completamente diversi. Anche lo stesso sceneggiatore, quando possibile, induce maggiormente sui panorami e sugli scenari naturali, simbolo della forza celtica rispetto a quella romana. La forza di questa serie Tv risiede anche nel suo intento: raccontare una pagina di storia vera impregnata di soprannaturale e magico che l’avvicina, seppur di poco, al genere fantasy. Dunque per scoprire come finirà questa violenta battaglia non resta che accomodarci ogni lunedì sera sul divano e goderci gli episodi nell’attesa che ritorni la tanto agognata e amata serie di GoT.