Brexit News: l’Europa lamenta l’insufficienza dei negoziati.
Michel Barnier ha lamentato l’assenza di progressi sufficienti per passare alla seconda fase dei negoziati sull’uscita del Regno Unito dall’ UE. Il Parlamento Europeo vota una mozione, non vincolante per posticipare le trattative.
L’Europarlamento boccia l’andamento dei negoziati sulla Brexit: infatti, ha votato oggi una mozione non vincolante in cui chiede che questi non passino alla prossima fase fino a che non ci saranno dei significativi progressi.
Le lamentele dell’Europa
La mozione è stata approvata a larghissima maggioranza. Voti favorevoli 557, 92 contrari e solo 29 astenuti. È sulla base di questo giudizio che Strasburgo ha chiesto ai capi di stato e di governo di rinviare la valutazione sui progressi nei negoziati, valutazione che dovrebbe aprire la seconda fase delle trattative sulle future relazioni tra UE e Regno Unito. Il voto di oggi segnala che non c’è grande soddisfazione tra i parlamentari per i risultati raggiunti, pur non avendo infatti un ruolo attivo nelle negoziazioni su Brexit, gli europarlamentari dovranno esprimersi con un voto sul testo dell’intesa. Il capo delle negoziazioni per l’Unione Europea, Michel Barnier, ha dichiarato che rimangono una serie di divergenze con Londra soprattutto in merito all’accordo finanziario: “Non accetteremo di pagare in 27 ciò che è stato deciso in 28”. Mancano i progressi sufficienti per iniziare una nuova fase di negoziati. Dello stesso avviso è il presidente Jean-Claude Juncker, il quale, sostenendo quanto detto dal capo negoziatore per UE ha asserito: “non possiamo ancora parlare delle relazioni future”.
La prossima settimana il Consiglio Europeo dovrà decidere se dare l’incarico ai suoi negoziatori di progredire con le discussioni. Nel quarto round di negoziati non sono stati fatti ancora sufficienti progressi su temi come diritti dei cittadini, il confine tra l’Irlanda e l’Irlanda del Nord, i rimborsi finanziari del Regno Unito all’Unione Europea. Infatti, il governo britannico ha indicato la cifra di 20 miliardi di euro per la fase di transizione: i conti che circolano a Bruxelles indicano che la chiusura della partita finanziaria, implica una fattura non inferiore a 60 miliardi. Il Parlamento Ue indica poi dei parametri che non possono oltrepassati.
In merito ai diritti dei cittadini europei, secondo gli eurodeputati ci sono già delle discriminazioni che si ripercuotono sulla vita quotidiana, limitando di fatto l’esercizio effettivo dei diritti. Con riguardo alla transizione, chiesta da Theresa May, per dare tempo al Regno Unito di prepararsi all’effettiva uscita dalla Ue, il Parlamento Ue si è così espresso: “deve essere disciplinato dalle normative comunitarie e sotto la giurisdizione della Corte di Giustizia europea”.