Brexit, dal 2019 fine della libera circolazione per europei
Fino a nuovo contrordine, in virtù delle trattative per il Brexit, la famosa libera circolazione di cittadini europei nel Regno Unito finirà nel marzo del 2019. Un annuncio chiaro che non lascia spazio ad interpretazioni è quello dato dal portavoce di Theresa May.
L’intervento governativo si è reso necessario alla luce di voci contrastanti che avevano capo nello stesso governo britannico. Pochi giorni fa il ministro dell’interno Rudd aveva paventato l’ipotesi di un periodo tampone di tre anni in cui la libera circolazione sarebbe stata ancora consentita. Le dichiarazioni hanno aperto un forte dibattito nel Regno Unito che ha reso necessario un intervento perentorio.
“Altri dettagli per il sistema di immigrazione post-Brexit – queste le esatte parole – saranno portati avanti a tempo debito. Sarebbe sbagliato ipotizzare ora come saranno, magari per suggerire che la libera circolazione dei cittadini comunitari continuerà com’è ora”.
Brexit, lo stato delle trattative
Al Consiglio Europeo dello scorso 23 giugno la premier britannica dichiarò in maniera molto vaga che i cittadini europei residenti in Gran Bretagna non sarebbero stati costretti a richiedere ulteriori permessi. Affermazione ritenuta, a giusto titolo, vaga. A un mese di distanza si inizia a parlare di regolamentazione delle posizioni dei cittadini europei secondo le condizioni finanziarie e sociali del regno.
È stato affrontato con decisione invece l’aspetto finanziario. A detta delle parti negoziatrici non c’è l’intenzione di rendere il Regno Unito un paradiso fiscale dopo il Brexit. Plausibilmente verranno rispettate norme internazionali sulla trasparenza. Molti aspetti di quest’imminente operazione geo-politica, però, sono ancora oscuri e lo rimarranno a lungo. Il 2019 è più vicino di quanto sembri.