Cronaca

Blitz della Gdf a Stradella: 12 persone arrestate

Il 27 Luglio scorso la Guardia di Finanza ha fatto irruzione alla CEVA LOGISTICS di Stradella, in provincia di Pavia, e ha arrestato 12 persone, tra cui 3 donne, legate alle codiddette “cooperative del malaffare”, con le accuse di sfruttamento di manodopera in stato di bisogno, associazione a delinquere e frode fiscale.

La Ceva Logistics sarebbe tuttavia estranea ai fatti poichè al vertice del turpe sistema c’era il Consorzio Premium Net, colosso della logistica italiana, che subappaltava ad altri consorzi che a loro volta subappaltavano a cooperative.

“Il sodalizio criminale”, come lo hanno definito il Procuratore della Repubblica di Pavia Mario Venditti e il Colonnello della Gdf Cesare Marangoni, coinvolgeva circa 40 cooperative, cooperative piuttosto sospette perchè molte facevano riferimento a un’unica persona, molte altre avevano lo stesso indirizzo, alcune spesso cambiavano denominazione modificando semplicemente una lettera o un punto.

Le indagini erano in realtà cominciate già un anno e mezzo fa dopo una denuncia da parte di un gruppo di lavoratori che lamentavano di essere stati pagati in Leu, ossia in valuta romena. Inoltre a Pavia e provincia, anzi probabilmente in tutta la Lombardia, si era a conoscenza già da tempo delle condizioni di sfruttamento in cui lavoravano i dipendenti. Quasi400 erano i lavoratori sfruttati tra stranieri, in particolare sudamericani e romeni, e italiani. Erano per lo più impiegati nel confezionamento e negli imballaggi e denunciavano turni di lavoro massacranti, continue minacce di licenziamento se si rifiutavano gli straordinari e una paga oraria di 8 euro, quando le ore venivano conteggiate correttamente, senza riposo nè ferie nè malattia.

I “caporali” sono anche accusati di una evasione milionaria corrispondente a 5,8 milioni di euro di tasse e di mancato versamento di oltre 9 milioni di euro di contributi ai lavoratori. Sotto sequestro non sono solo i quasi 15 milioni di euro evasi, ma anche beni mobili e immobili in tutta Italia, da nord a sud, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, in quella che è stata denominata Operazione Negotium.

Per comprendere meglio il livello di scarsa rispettabilità che “i caporali” avevano nei confronti dei lavoratori basta ricordare quanto scritto da Eleonora Lanzetti sul Corriere della Sera. Nell’articolo si parla dei computer dei capi delle 40 cooperative coinvolte su cui le forze dell’ordine hanno trovato liste di nomi dei dipendenti con il giudizio sulla loro condotta, giudizio abbinato ad una emoticon,, sorridente o arrabiata a seconda del caso.

Anche a seguito delle proteste di lavoratori e lavoratrici davanti ai cancelli della Ceva, oggi in Prefettura si è svolto l’incontro tra azienda e sindacati ed è stato trovato un accordo che prevede la continuità occupazionale per 700 lavoratori e un cambio di appalto. Da domani la gestione delle attività alla Città del Libro di Stradella sarà affidata a Gsl srl. e alle cooperative associate, Urano e Gea.

L’accordo è stato firmato da Cgil e Cisl e separatamente dal Sindacato Intercategoriale Cobas. Quest’ultimo ha da sempre accusato i sindacati nostrani di essere stati sempre piuttosto assenti quando si è trattato di difendere diritti e interessi dei lavoratori di Stradella ma nelle ultime ore anche il Si Cobas sarebbe coinvolto in un fatto piuttosto ambiguo. La Provincia Pavese ha infatti pubblicato un articolo in cui si parla di chiamate intercettate tra uno dei rappresentanti del sindacato e uno dei big arrestati di Premium Net. Il sindacalista avrebbe chiesto al secondo di cambiare l’incarico, dal settore picking ai colli, a un lavoratore che aveva deciso di rivolgersi ad un’altra sigla sindacale. Il big di Premium Net a tale richiesta avrebbe risposto:” Subito, se vuoi lo lascio anche a casa.”

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