Biagio Conte, un nuovo digiuno per Paul: “Non potete condannare un giusto”
Inizia così un nuovo digiuno per Biagio Conte, il missionario laico palermitano che da anni lotta per difendere e salvaguardare gli indifesi ed i poveri indistintamente dalla loro nazionalità o credo. Questa volta Fratel Biagio (come è noto a tutti), ha iniziato il suo digiuno per Paul, un uomo ghanese di 51 anni che da quasi vent’anni vive nella missione fondata dallo stesso Biagio Conte. Paul infatti, dopo ever visto scaduto il suo permesso di soggiorno, ha ricevuto il decreto di espulsione.
Dall’Africa a Palermo
Paul è uno dei tanti immigrati giunto in terra di Sicilia circa 17 anni fa, adesso però: “una grande ingiustizia si sta compiendo nei confronti di un carissimo fratello della Missione” si legge in una nota. Paul, 51 anni, arriva dal Ghana dove viveva e svolgeva il lavoro di idraulico, da quando è giunto alla Missione Speranza e Carità di Biagio Conte (dove vive da 10 anni), ha continuato a lavorare con grande spirito di servizio, di generosità e di onestà. Ma a quanto pare, un foglio di carta potrebbe portarlo via dalla Missione. Ma Biagio Conte non ci sta ed ha cominciato un digiuno in piazzetta Anita Garibaldi, luogo che risuona familiare a tutti i palermitani e non solo, in quanto è il luogo dove è stato ucciso il Beato Pino Puglisi.
Le lacrime di Biagio Conte
Di battaglie, Biagio Conte ne ha vinte tante ed anche questa volta, con grande sofferenza si è messo accanto a Paul e non vuole lasciarlo neanche un momento. Così dunque lo stesso missionario dopo aver cominciato il digiuno, ha lanciato un messaggio: “Fratel Biagio ferito nel più profondo del cuore si rivolge alle autorità italiane affinché mi liberino Paul non lo ammanettate! non lo arrestate! non lo rimpatriate! Attenzione! Non è un delinquente. È un disperato. In 10 anni di permanenza nell’Italia non ha mai commesso un reato. È una persona giusta. Non potete condannare un giusto. Questa ingiustizia ritornerà male per tutta la nostra società”. Non un messaggio dunque ma un vero e proprio grido di aiuto.
La solidarietà di UCSI Palermo e AssoStampa Sicilia
Solidarietà intanto è arrivata dalle cariche civili e religiose, in particolar modo dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, dai parroci e dal vescovo Don Corrado Lorefice. In un comunicato congiunto, Roberto Ginex Segretario Regionale di Assostampa Sicilia e Michelangelo Nasca, Presidente UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana) di Palermo: “Consapevoli – si legge nel comunicato – dell’importanza dei valori umani che riguardano la dignità di ogni persona, a prescindere dalle differenze culturali, etniche e religiose, e ritenendo ingiusto il decreto di espulsione comminato nei confronti di Aning Paul Yaw, ospite della Missione Speranza e Carità di Palermo, e di qualsiasi altra persona di origini straniere che nel nostro Paese si distingue per onestà e disponibile operosità, l’Unione Cattolica Stampa Italiana di Palermo e l’Assostampa Sicilia, congiuntamente, si uniscono all’appello di Fratel Biagio Conte per sensibilizzare le autorità competenti ad un intervento di coerenza umana e civile. Non possiamo non tener conto dei valori di ospitalità e di solidarietà che da sempre hanno contraddistinto il popolo italiano, soprattutto nei confronti di chi è ultimo e indifeso. «L’Italia – come ha ricordato in questi giorni Biagio Conte – non merita questo ingiusto comportamento, non possiamo dare questo cattivo esempio, per scongiurare che altri Stati possano anche loro indurire il cuore».